LE VIE DEI FESTIVAL 2012 XIX edizione
10 novembre h 19
11 novembre h 21
Compagnia C/R – Fattore K – Associazione Olinda
TRE ATTI UNICI da ANTON CECHOV
ideazione e regia Roberto Rustioni
con Antonio Gargiulo, Valentina Picello, Roberta Rovelli, Roberto Rustioni
traduzione ed adattamento Roberto Rustioni
dramaturg Chiara Boscaro
consulenza Fausto Malcovati
movimento e coreografie Olimpia Fortuni
produzione Associazione Teatro C/R- Fattore K - Associazione Olinda
in coproduzione con Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi
un ringraziamento alla Civica Scuola d’Arte Drammatica di Milano
PRIMA NAZIONALE
![CECHOV](../img/Cechov_rustioni.jpg)
Anton Cechov cercava di catturare la vita così com'è, lontano dal soggettivismo e dal facile lirismo. Cercava un'emozione che non fosse sentimentalismo, un senso del tragico che non fosse melodramma, un umorismo per nulla grossolano e pagliaccesco. Detestava la magniloquenza e la retorica. A teatro non sopportava gli attori che recitavano troppo.
Quasi cent'anni dopo Raymond Carver lo elegge a proprio personale maestro: era un precursore, è il più contemporaneo tra i “classici”.
Eppure, sorprendentemente, è un autore soffocato dai cliché, dal folklore, dall'ortodossia.
Rustioni parte dai tre atti unici: La domanda di matrimonio, L'orso, L'anniversario.
Cechov li considerava degli scherzi, vaudeville perfetti, meccanismi comici irresistibili, ma niente di più. Eppure in queste “operine” comiche risuona il suo teatro più maturo e aprendo queste scatole comiche si possono scoprire immagini naturali, vere, squarci di vita che si aprono e chiudono in un lampo. Nello spettacolo si vuole restituire almeno qualcosa dello sguardo delicato e ironico di Cechov sulle cose, sul mondo, su di noi, esseri umani gravati da un destino ridicolo: in una lettera al fratello Cechov infatti scriveva che gli esseri umani sono ridicoli 48 settimane all'anno.
… Diciamo tutto il bene possibile di due atti unici di Anton Cechov (destinati a diventare tre “scherzi” unificati, alla Mejerchol’d) proposti qui con regia di Roberto Rustioni mettendo a frutto nevrosi e isteria in termini atemporali, facendo de La domanda di matrimonio e de L’orso due gioielli di drammaturgia dove parlano anche i corpi di interpreti, con contatti a pelle e con balletti euforici che sembrano opachi ma sinceri retaggi della Bausch, con ironico finale alla Lelouch. E bravissimo è il quartetto formato da Valentina Picello, Roberta Rovelli, Antonio Gargiulo e lo stesso Rustioni …
La Repubblica, 2 settembre 2012 – Rodolfo di Giammarco
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