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dal 23 al 28 APRILE 2013
dal martedì al sabato h 21,00 - domenica 28 aprile h. 18,00

Balletto di Roma
CONTEMPORARY TANGO

coreografia e regia MILENA ZULLO
con la partecipazione straordinaria di KLEDI KADIU

KLEDI KADIU

musiche ASTOR PIAZZOLLA - LUCIO DEMARE - ANIBAL TROILO - JUAN D'ARIENZO
OSVALDO PUGLIESE - FRANCISCO CANARO - ANGEL VILLOLDO
maitre de ballet e assistente alle coreografie PIERO ROCCHETTI
costumi GIUSEPPINA MAURIZI
light designer EMANUELE DE MARIA

L'opera, attraverso l'uso del linguaggio contemporaneo, vuole raccontare un ballo: il tango sociale, che sempre di più sembra diffondersi nel nostro pianeta. Segnale ulteriore del fenomeno della globalizzazione che ancora una volta anche in questo ambito, come nel linguaggio della danza tutta, contamina, unisce, condivide. Il Tango sociale vissuto non più semplicemente come un ballo, con i suoi passi tipici, ma    capace di divenire "racconto" di un modo di sentire tanto diffuso e così capace anche di percorrere con la sua musica ormai tutti i continenti della terra. L’opera creata per il Balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo spettacolo narra l'abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e  oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sé e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà protagonista. Intorno alla sua virilità si snocciolerà il racconto di una serata nella Milonga, come una scatola dentro la quale s'addentrano tante persone/personaggi, ove il tempo diviene Hora Zero, come più volte affermato da Piazzolla, l'attimo tra la fine e l'inizio, il tempo sospeso, dentro il quale gli incontri, le passioni, le gelosie, gli abbandoni, le fantasie, le solitudini, le tante e diverse anime   verranno raccontate come  un album di fotografie da sfogliare.



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Kledi Kadiu
Nato a Tirana (Albania) nel 1974, entra giovanissimo all’Accademia Nazionale di Danza dove si diploma nel 1992 per entrare subito dopo nel corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Tirana dove, fin dall’inizio, ricopre ruoli solistici nei balletti di repertorio. Nel 1993 si trasferisce in Italia per lavorare prima a Mantova e successivamente a Rovereto. La prima esperienza televisiva arriva nel 1996 e dall’anno successivo è primo ballerino in programmi Mediaset noti al grande pubblico quali “Buona Domenica”, “C’è posta per te” ed “Amici”, protagonista nel 2005 dei film autobiografico “Passo a due” e successivamente “La cura del gorilla”, nel 2006 è tra gli interpreti della fiction RAI “Ma chi l’avrebbe mai detto” (con Ornella Muti, Katia Ricciarelli); dal 2010 è uno dei volti di Rai5 con il programma “Step – passi di danza” e come inviato speciale al Teatro alla Scala di Milano per l’anteprima del balletto “Raimonda”.

Intensa l’attività di collaborazione con l’UNICEF per il quale è testimonial del progetto PIGNOTTA e della campagna “IOcomeTU – Mai nemici per la pelle” (2009-2010) e osservatore in Bangladesh nel 2011.

Nonostante la sua lunga permanenza in Italia è sempre molto stretto il legame con la sua terra d’origine: nel 2004 il Presidente della Repubblica d’Albania gli conferisce l’Alta Onorificenza “Ambasciatore della Nazione” e nel 2012 il grande titolo artistico “Grande Maestro” al ballerino albanese Kledi Kadiu per la sua attività artistica e per aver contribuito alla  divulgazione della danza a livello internazionale; nel 2010 è Testimonial Ufficiale degli eventi Albania-Italia “Due popoli, un mare, un’amicizia”.

Nel 2007 inizia la sua collaborazione con il Balletto di Roma: dal 2007 al 2009 è protagonista della fortunata produzione “Giulietta e Romeo” di Fabrizio Monteverde e per la stagione 2013 sarà interprete del rinnovato “Contemporary Tango” di Milena Zullo.

Numerosi i riconoscimenti ottenuti: Premio “Gino Tani” (2004), “La Ginestra d’Oro” (2006), Premio “Ariston Proballet” e “Premio Acqui Danza″ (2010), Premio Elsa Morante “sez. Ragazzi” per la sua autobiografia “Meglio di una favola”(2009).

PREZZI
INTERO € 20,00
RIDOTTO € 15,00 (over 65 - under 18)
GRUPPI DI ALMENO 10 PERSONE € 12,00

 

 

Kledi: «La cura del corpo inizia con la colazione»
Il Messaggero Salute

 



RASSEGNA STAMPA

Permette un tango? Si, ma con Kledi
Il Messaggero 29/4/2013

Kledi Kadiu tanguero per il Balletto di Roma
Il Messaggero 23/4/2013

CONTEMPORARY TANGO
Monteverde Aprile 2013

 

IL SOLE24ORE  21 gennaio 2010 di Giuseppe Distefano
Il tango contemporaneo di Milena Zullo
… Ben venga allora la contaminazione operata da Milena Zullo per il Balletto di Roma per i cinquant'anni d'attività della compagnia. Il suo "Contemporary tango" ci trasporta nell'abbraccio del tango, dentro il quale si riversano bisogni, aspettative, desideri, oblii. Un approccio che rimanda al superbo "Kontaktof" di Pina Bausch, quel "luogo dei contatti" dove si celebrava la ricerca e l'impossibilità dell'amore. ... Sono abbracci appassionati, spezzati e riconquistati, in gesti di seduzione che hanno il ritmo anche allegro della competizione. Con gli uomini, spesso, a piedi scalzi, e le donne calzanti tacchi a spillo sui quali si cimenterà pure, nel difficile equilibrio, una coppia maschile. Le scarpe diventano simbolo delle identità. E nel finale, coi danzatori in abiti d'oggi, verranno tutte deposte, non senza esitazione prima di uscire di scena, illuminate da un fascio di luce. Ultima ad adagiarle sarà l'inserviente, che ricompare a chiudere la sua visione onirica. Di segno fortemente "modern" e contemporaneo, la danza di Milena Zullo possiede un'identità autonoma e riconoscibile, elegante, stilizzata, e "sporcata" nello stesso tempo di quel linguaggio voluttuoso insito nel tango. Dentro il cui universo naufraghiamo grazie all'impeccabile esecuzione dei dodici danzatori.

www.bergamosera.com  27.01.2010 (redazione)
Milena Zullo reinventa il tango
“Un pensiero triste che si balla”. Così lo definì Enrique Santos Discépolo. Ma il tango è un pensiero complesso, dal fascino incrollabile. Che poi sia ballato, cantato o recitato, poco importa. Ed ecco allora che la contaminazione operata da Milena Zullo per il Balletto di Roma e i cinquant’anni d’attività della compagnia è davvero una rivelazione. Il suo “Contemporary tango” ci trasporta nell’abbraccio del tango dove trovano spazio bisogni, aspettative, desideri, dimenticanze. Ci troviamo in una sala da ballo dove una donna delle pulizie sistema le sedie per gli avventori che giungeranno. E così inizia il sogno. Dimenticatevi del tango classico: qui di tradizionale c’è solo la musica e una coppia di tangueros che entra ed esce dalla scena. E’ un tango elegante, stilizzato, voluttuoso, onirico grazie anche a dodici ballerini eccezionali.

L’Eco di Bergamo  09.05.2010 di Pier Giorgio Nosari
APPLAUSI AD «ADDA DANZA»
DA OTELLO AL TANGO: STILE CONTEMPORANEO DI VITALITA E PASSIONE
… Dall`altra parte, c`è la scrittura «modera» della Zullo. Il suo elegante tratto coreutico, riconoscibile, stilizzato e pulito, viene però «sporcato» dal tango. Non è un prelievo diretto e sistematico delle sue figure e del suo linguaggio, ma l`esatta intuizione di un ambiente e di ciò che significa: una sala da ballo, un`inserviente che pulisce e forse sogna ciò che vi succede, corpi che si denudano e si rivestono. Il tango è ricerca o struggimento di un`identità perduta o da ricostruire. Ed è ricerca - e già, sottile, si insinua il rimpianto - di una relazione. Di sincerità. È una linea di incontro con un ballo che fu popolare, e il cui carisma rimane. Ma qui la Zullo mantiene un impianto al tempo stesso razionale ed emotivo, che immerge in un mondo di pensieri, desideri, aspettative. Più radicale è «Otello». Qui si è gettati dentro una rete di pulsioni e emozioni senza mediazioni. Monteverde riscrive una trama alternativa che respira al battito della suggestione del «Querelle» di Fassbinder, suggerendo un`ambiguità palpitante quanto distruttiva. E apre percorsi inediti, nuovi. E affascinanti.