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LE VIE DEI FESTIVAL 2012 XIX edizione
8 e 9 novembre h 21

Compagnia Enzo Moscato

TA-KAI-TA
(Eduardo per Eduardo)

di Enzo Moscato
con Isa Danieli ed Enzo Moscato
regia Enzo Moscato
scena Tata Barbalato
costumi Giuliana Colzi
luci Donamos

dai festival Napoli Teatro Festival

TA KAI TA
foto Francesco Squeglia

Tà-kài-Tà (in greco antico - Questo e Quello), non è un testo da, ma su Eduardo De Filippo. Non è un racconto né una sorta di sinossi riepilogativa della sua vicenda artistica ed umana. Così come non si basa – né vuole farlo – su alcun dato biografico scientifico o storicamente fondato sulla vita, interiore ed esteriore, che a lui è toccato veramente di condurre. E’ piuttosto un periplo immaginario, fantastico, (e quello della fantasia è l’unico dono vero, forse, che un drammaturgo, un fingitore d’emozioni e vita, può fare a un altro drammaturgo, un altro fingitore d’emozioni e vita, afferma Enzo Moscato) intorno ai pensieri e ai sentimenti – ante e post mortem - che possono avergli sfiorato, per un attimo, l’anima ed il cuore. E’ un vagare per ipotesi, illazioni, supposizioni, né malevole né benigne, solo magari spontanee, istintive, che implicano, però, da parte dell’autore, due grandi cose, due grandi fedi, due speranze. La prima, che sia possibile – soprattutto per le intelligenze superiori, quelle più vicine agli angeli e ai dèmoni – un aldilà da cui non è interdetto tornare e ancora ripercorrere queste terrestri lande desolate, per donarci almeno il riflesso – l’eco – di una voce, che abbiamo amato, che ci è stata cara e che, nella gioia e nella pena di un’inevitabile ferita, ci ha formati. La seconda, che il gioco dell’inventare e fingere, riflettere e far splendere, la vita, che è il gioco del Teatro, non sia mai finito, mai sia stato smesso, da quelli che supponiamo ci abbiano per sempre abbandonati: i cosiddetti Morti, i Trapassati. I quali, per l’appunto, e solo per la forza/urgenza inarrestabile e invincibile di continuare a produrre e a significare vita, nell’eterno gioco a rimpiattino colla verità/finzione della scena, possono davvero ritornare (sia pur nell’apparente assenza totale di materia) nei sogni, nelle fantasie, nelle mancanze, le defaillances e i làpsus, a visitare gli animi – riempiendone le pagine – di chi non li ha scordati.

Insieme a Enzo Moscato, un’interprete d’eccezione, Isa Danieli, l’attrice forse più eduardiana per rigore, memoria storica e legami artistici.

 

Enzo Moscato è attore, autore e regista teatrale, innovatore della scena teatrale partenopea e italiana. In trent’anni di teatro scritto e interpretato all’insegna di una galassia, febbrile e caotica, di lingue e d’invenzioni sceniche, ha saputo richiamare su di sé l’interesse, lo studio, la curiosità del pubblico e della critica, nazionali e non. Il suo percorso artistico, tra i più originali e anomali del panorama teatrale italiano,  è fitto di prestigiosi premi. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, il Premio Riccione/Ater per il Teatro 1985, il Premio Ubu per il Teatro 1988 e 1994, il Biglietto d'Oro AGIS 1991, il Premio Franco Carmelo Greco 2004. 
Ha liberamente tradotto in italiano per la scena testi come Arancia Meccanica, Ubu Re, Tartufo. Al suo attivo ha anche due cd come chansonnier. Per il cinema ha lavorato in Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, Libera di Pappi Corsicato, Il verificatore di Stefano Incerti, e con Antonietta de Lillo in Racconti di Vittoria, Maruzzella (episodio de I vesuviani) e Il resto di niente. Del 2005 è in Mater Natura opera prima di Massimo Andrei. Nel 2006 viene scelto dal celebre artista, qui in veste di regista, Mimmo Paladino per Quijote, storia del viaggio interiore dell’eroe senza patria, perso nella Mancha, Dell’anno scorso è poi Radici di Carlo Luglio.

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