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TEATRO VCASCELLO
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SX




5–23 febbraio (mercoledì - sabato ore 21.30 e domenica ore 18.30)
SALA STUDIO (repliche dal mercoledì alla domenica)
Posto unico 10,00 €

TSI la Fabbrica dell'Attore - Fattore K

TRE ATTI UNICI DA ANTON CECHOV

ideazione e regia Roberto Rustioni
dramaturgia Chiara Boscaro
consulenza Fausto Malcovati
con Antonio Gargiulo, Valentina Picello, Roberta Rovelli, Roberto Rustioni
assistente alla regia Luca Rodella
movimento coreografico Olimpia Fortuni

Roberto Rustioni parte dai tre vaudeville scritti da Anton Cechov in gioventù La domanda di matrimonio, L'orso, L'anniversario e attraverso una riscrittura drammaturgica tesa all'attualizzazione dell'autore classico indaga, riconducendo al presente, la tematica del rapporto uomo-donna.
In queste operette semplici ed efficaci risuona già il teatro Checoviano più maturo e aprendo queste scatole comiche si scoprono immagini naturali, squarci di vita che si mostrano e si chiudono in un lampo.

Le tre vicende riguardano un proprietario terriero che chiede in sposa la vicina di casa e si trova a litigarci per questioni di confini, un creditore che si presenta ad una vedova inconsolabile chiedendole di saldare i propri debiti e se ne innamora, e un direttore di banca che, durante i preparativi per l'anniversario del suo istituto, deve fare i conti con una moglie ubriaca e una visita invadente.

Nella scena minimalista e spoglia due uomini e due donne, che incarnano durante lo spettacolo tutti i personaggi delle pièce, si avvicinano e si allontanano in un confronto irrequieto tra sessi, si cercano sapendo che non si troveranno e si respingono sapendo che torneranno a cercarsi.
Si è lavorato ad una recitazione tesa ad una verità scenica che parte dall'essere autenticamente se stessi e si è sviluppata una ricerca sul corpo, sui corpi isterici e nevrotici che esplodono e crollano, sui gesti compulsivi di chi non riesce a sottrarsi al meccanismo del reiterare i propri comportamenti insensati.

La dizione informale che si avvicina al parlato quotidiano parte dalla scelta del regista di lavorare sull'ascolto, la leggerezza, il senso della misura, la qualità umana complessa, la compresenza simultanea del Reale, del Tragico e del Ridicolo.
Nello spettacolo si vuole restituire lo sguardo delicato e ironico di Cechov sulle cose, sul mondo, su di noi, esseri umani gravati da un destino ridicolo.

Link video - trailer dello spettacolo >>

RASSEGNA STAMPA

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