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11-14 dicembre | SALA STUDIO
IL DITO SULLA BOCCA
Segreti in filastrocca
di Donatella Ferrara
regia Stefano Maria Palmitessa
con Eleonora Albrecht, Alessandro Calamunci Manitta, Maria Fotia,
Alessandro Laureti, Marina Loré, Ornella Lorenzano, Monica Maffei
musiche originali Pasquale Citera
scenografia Luciano Ciandra
coreografie Mara Palmitessa
assistenza alla regia Marina Loré
Il gesto del titolo allude a segreti taciuti, rimossi o sventati. Le voci escono anche a labbra
serrate, forzando l'uso fonetico-ritmico d'un linguaggio tra versi a rima, prosa vernacola e
canto.
Le tonalità espressive modulate dall'autrice Donatella Ferrara trascorrono dal registro
grottesco-tragico a quello ludico-metaforico, non di rado enfatizzando spunti di
paradossale ironia e di esilarante comicità.
Il lavoro si articola in tre performance distinte, raccordate dalle note di una ballata che,
dopo un abbrivio melodico-onirico, accoglie varie coloriture timbriche per comporle in un
unico, consonante tappeto musicale.
Questa la sequenza in abstract.
-La Magrassa. Melologo sul male duale dell'anoressia/bulimia. Cinque i personaggi: le due
ragazze ammalate, il loro demone figurato, il croupier, il narratore.
-L'Antonpofaga. Triangolo-thriller, più che altro un monologo. Una donna di professione
cuoca, matura d'età, a suo modo romantica, illusa e delusa dall'amato sfuggente,
avendo il coltello dalla parte del manico, predispone il maschicidio con delirante
proposito rovesciato.
-L'Assemblato. In un monologo brillante, ricco di humour, in blando romanesco, un
batterista jazz da discoteca racconta la sua storia di dipendenza da alcool e droghe e
rievoca il disastroso incidente del quale, tuttavia, in virtù di esperienze di meditazione e
revisione della sua vita, ha saputo mettere a frutto gli esiti strepitosi.
La canzone di raccordo:
-
La ballata di Rosa. Una giovane madre narra con struggente
tenerezza la vicenda vissuta dalla sua figlia più piccola abusata da un parente acquisito,
presunto pedofilo, "lo zio delle caramelle".
Stefano Maria Palmitessa, esponente romano di quella tendenza del teatro
contemporaneo volta, in modo particolare, alla ricerca ed alla estetica visuale, punta, nella
sua regia, a valorizzare gli accenti espressionistici e surreali dei testi e a trascendere, con
pochi elementi espansivi, lo spazio chiuso e ridotto della scena. In questa operazioneè validamente supportato dai componenti della sua affiatata Compagnia Paltò Sbiancato.
RASSEGNA STAMPA
Se la cuoca mangia l'amante. Perversioni in una filastrocca.
Corriere della Sera 09/12/2014
Con il dito sulla bocca
Elle dicembre 2014
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