Privacy Policy
TEATRO VCASCELLO
s1spacerHOMEspacerSTORIAspacerIL VASCELLOspacerSTAGIONE 2016/2017spacerINFO e PREZZIspacerCONTATTIspacerLINKspacerARCHIVIO STAGIONIspacerPRODUZIONI
 

SX




31 ottobre ore 21,00 | LE VIE DEI FESTIVAL

Associazione Liberty – Reon Future Dimore

L'INATTESO

di Fabrice Melquiot
ideato e interpretato da  Anna Amadori
musica in scena  Guido Sodo - chitarra, voce, live electronics
disegno e cura dello spazio Eva Geatti
luci Micaela Piccinini
cura del suono Giuseppe Lo Bue
allestimento tecnico  Micaela Piccinini Giovanni Brunetto
grafica Alberto Sarti
cura Elena Di Gioia

Traduzione a cura degli studenti del Dipartimento di interpretazione e traduzione / Università di Bologna
in collaborazione con
Face à Face - Parole di Francia per Scene d'Italia

L'inatteso è un  viaggio nella memoria di una donna che ha perso il suo uomo e tesse una fitta tela di ricordi.

Costruito come un "lungo addio" in versi, L'inatteso ha l'andamento di un melodramma: Liane parla al suo uomo scomparso, inghiottito da un fiume, in una guerra indefinita. Le sue parole sono azione, corpo a corpo con la mancanza, ribellione alla scomparsa di un amore, resa alla forza del mondo e del tempo. La sua storia affiora in un gioco della memoria dove il viaggio è scandito da bottiglie colorate, lampade magiche dei ricordi.

La musica, che spazia da quella antica a quella popolare del sud Italia, eseguita in scena da Guido Sodo, è la forma che contiene Liane,  è la sua Eco, il controcanto alle parole, la sua seconda voce, quasi un altro personaggio complementare che ne esprime i ricordi.
Il "luogo" de L'inatteso è la soglia che divide il presente e il passato nella sospensione della memoria, una scena fatta di oggetti concreti e visionari, un regno di carta dove la donna è regina in un dramma barocco contemporaneo; la sua voce profonda si immerge in sonorità che, come riverberi delle parole, amplificano le emozioni che decidono degli stati d'animo della protagonista.

In questa atmosfera, a tratti rarefatta e visionaria, a tratti irruenta e appassionata, viene celebrato l'addio all'amore perduto di Liane. Un addio che infine si colora di bianco, come il vestito indossato dalla Amadori, che percorre i labirinti della memoria, lasciandosi alle spalle le stanze dell'assenza e che seppellisce la sofferenza riuscendo ad indicare una nuova direzione possibile: tornare in sé e improvvisamente scoprirsi diversa, finalmente più forte e senza paura.

Scrittura di grande suggestione, spazio del possibile e del sogno, grammatiche
poetiche per il teatro di uno tra gli autori più interessanti della scena teatrale europea,
quella di Melquiot è un'opera che merita di essere conosciuta.

Fabrice Melquiot (1972) dopo una formazione d'attore in Francia,  lavora nella Compagnie des Millefontaines, diretta da Emmanuel Demarcy-Mota e, nello stesso tempo, si dedica alla scrittura.
E' autore di una ventina di testi pubblicati da L'Ecole des Loisirs e dalle Editions de l'Arche.
Nel 2002 Demarcy-Mota mette in scena due suoi testi: L'inattendu e Le diable en partage, col quale vince il premio SACD per la miglior pièce radiofonica, il premio Jean-Jacques Gauthier de Le Figaro e due premi del Syndicat National de la Critique: "Migliore opera teatrale in lingua francese" e "Rivelazione dell'anno".
Nel 2008 ha ricevuto il Prix Théâtre de l'Académie Française per l'insieme della sua opera.
I suoi testi sono tradotti e rappresentati in diverse lingue (tedesco, spagnolo, italiano e russo).
Dal 2012 è direttore del Teatro Am Stram Gram a Ginevra.

Anna Amadori si forma alla Scuola di Teatro di Bologna. Successivamente  collabora, tra gli altri, con Valdoca, Lenz Teatro, Marco Baliani, Claudio Morganti, Letizia Quintavalla, Andrea Adriatico.
Nel 1991 fonda a Bologna  con Fulvio Ianneo Teatro Reon, indirizzando il proprio lavoro verso la drammaturgia contemporanea e un intenso percorso di ricerca attoriale sia nelle produzioni che nell'attività di formazione. Nel 2008 inizia un personale percorso attraverso la scrittura e la realizzazione di azioni teatrali, fra le quali ricordiamo quelle sui testi di Aldo Gargani, Allen Ginsberg, Herta Muller, Raymond Carver, Cristina Campo.

Guido Sodo, napoletano, diplomato in chitarra classica, si interessa di musica antica e popolare del sud d'Italia e ha lavorato negli anni con varie formazioni. Tra i fondatori del gruppo Cantodiscanto, col quale ha vinto il Premio Città di Recanati,  compone le musiche per alcuni film muti, restaurati dalla Cineteca di Bologna, eseguendole dal vivo, in Italia e in varie parti del mondo. Compone ed esegue musica di scena collaborando, tra gli altri con Davide Iodice per Zingari di Raffaele Viviani  e Mimmo Borrelli per 'A Sciaveca.