|
|
25 e 26 ottobre
Compagnia Tocnadanza
UNTITLED
Tribute to Peggy Guggenheim
Coreografia e regia: Michela Barasciutti
Interpreti: Luigi Allocca, Carlotta Plebs, Giulio Petrucci, Francesca Linnea Ugolini, Marta Zollet
Ricerca ed elaborazione musicale: Stefano Costantini
Luci, scene e costumi: Michela Barasciutti
Realizzazione costumi: Lorenza Savoini
Video: Antonio Pintus
Tecnico Video: Vladimiro Salmaso
Realizzazione luci: Nicola Ambrus D'Alessio
Una passeggiata nel '900, nell'arte moderna.
Da Picasso a Magritte, da Luigi Nono a Sofia Gubaidulina, tra musica e quadri, troviamo una figura emblematica di questo secolo: Peggy Guggenheim.
Per questo spettacolo, infatti, la coreografa Michela Barasciutti si è ispirata ai quadri esposti alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Così, galleggiando con la mente in questa città d'acqua che è diventata la casa di Peggy, tra i quadri e le stanze di Palazzo Venier dei Leoni, siamo invasi da immagini e visioni, sulla sua vita e sull'arte moderna.
Ci scopriamo a percorrere un viaggio nel '900 e, attraverso la figura di una delle protagoniste di questo secolo, entriamo nella poetica di artisti che hanno segnato la svolta della nascita di un contemporaneo presente.
Note della Coreografa
Le cose nascono perché devono nascere.
"Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo". (Edward Hopper)
E' strano spiegare uno spettacolo di danza sull'arte del '900, su Peggy Guggenheim.
Quante volte mi è successo di vedere una fotografia, un quadro, un film, ascoltare una musica, veder danzare....
Tutte queste forme d'arte e di bellezza, scaturiscono in me degli stimoli profondi.
Tutte le mie creazioni sono partite (nate) da immagini, pensieri, visioni, ascolti....
Ora sta nascendo "Untitled".
Il soggetto è l'arte del '900 e un omaggio ad una preziosa donna del suo tempo, che ha saputo con la sua curiosità, personalità, generosità, sostenere gli artisti e lasciare alla nostra città (Venezia) la possibilità di visitare la sua collezione.
Il personaggio "Peggy", ci accompagnerà in una passeggiata dentro la "sua casa", metafora di emozioni, sentimenti, visioni, dove incontreremo, grazie alla sua ospitalità, opere di artisti. Cinque artisti: Picasso, Mirò, Magritte, Pollock e Ernst.
In questo mio viaggio, ho creato il personaggio di Peggy
entrando in "punta di piedi", cogliendo frammenti del suo essere, del suo mondo, della sua vita, dei suoi legami, delle sue tristezze e gioie, delle sue curiosità e del suo modo di essere donna nel suo tempo.
In una parola, con "intimità".
Non è uno spettacolo narrativo, non usa il linguaggio della parola e del testo, ma solo quello della danza, quindi evocativo.
Ed è da qui che parte il mio lavoro...
Sulla ricerca del linguaggio attraverso il corpo (danza), la musica, le luci, le immagini, i costumi...
Tutti linguaggi che si sposano per dar vita alla "creazione".
La mia ricerca-studio è stata molto lunga...
Prima ho lasciato cullare tutto questo sentire, ho dato una visione totale di questo percorso e ne ho creato una regia, per poi analizzare uno ad uno gli elementi: da Peggy, agli artisti, alle loro poetiche così diverse e complesse che vanno dall'onirico, all'astratto, al simbolico.
Ed è stata ancora una "voglia di '900" che mi ha guidato anche nella scelta delle musiche che dovevano rappresentare sopratutto la mia trasposizione in danza del "grido dell'artista" che scaturiva da quelle immagini.
Nel vastissimo e poliedrico panorama musicale novecentesco, non ho voluto relegarmi all'interno di uno stile, ma ho scelto le musiche che nel mio "immaginario sonoro" si sposavano con ciò che andavo a rappresentare.
E quello che volevo manifestare in scena, era non solo una semplice rappresentazione del quadro, ma, da una parte, la poetica dell'artista, dall'altra l'urlo a volte lacerante, a volte dolce e misterioso del colore, della luce e delle ombre.
Ho utilizzato musiche di compositori apparentemente distanti tra loro, stilisticamente e cronologicamente, ma accumunati da un filo evocativo che si sposava con il lavoro che stavo realizzando; ho accompagnato Luigi Nono con Picasso, Art Ensemble of Chicago con Jackson Pollock, Sofia Gubaidulina con Max Ernst, le investigazioni pianistiche di Battiato con Magritte, e le percussioni di Alexander Wustin con Mirò.
Altre musiche (da Florian Fricke a Gyorgy Ligeti, fino alle percussioni di Kodo) sono state utilizzate per accompagnare Peggy tra i quadri coreografici attraverso i quali si muove in scena, come a percorrere momenti della sua vita privata e intima.
Così ho dato vita ad un quadro unico che è il mio "Untitled".
"I segreto dell'arte, è, che pur non cercando nulla, si trova sempre qualcosa"
(Pablo Picasso)
MICHELA BARASCIUTTI
Michela Barasciutti, ballerina e coreografa, nata a Venezia, studia danza classica e contemporanea presso la scuola di Luciana De Fanti a Venezia. A 18 anni è ballerina solista per il Bussotti Opera Festival nell'opera "Autotono" di Sylvano Bussotti.
Per anni ha fatto parte della Compagnia di Balletto "L'Ensemble" di Bruxelles diretta da Misha Van Hoecke (Primo ballerino e assistente di Maurice Bejart e direttore di Mudra) e ha partecipato a numerose trasmissioni televisive (RAI 1, RAI 2, NBC, TV francese).
Ha danzato nei principali teatri italiani e esteri (Europa e Asia) e nei principali festival nazionali e internazionali, ha spesso lavorato presso fondazioni liriche dove ha anche ricoperto il ruolo di Prima Ballerina al Gran Teatro "La Fenice" e al "Teatro Carlo Felice" di Genova in coppia con Vladimir Derevianko.
E' stata assistente dei coreografi Bob Cohan e Robert North in "Pictures"; per molti anni consecutivi è stata invitata come docente ai Corsi di Perfezionamento Professionale per Danzatori della Regione Veneto a Rovigo ed è stata Direttrice Artistica dei Corsi di Perfezionamento per Coreografi della Regione Veneto a Mestre: la compagnia ospite de La Biennale di Venezia, la Phoenix Dance Theatre di Londra, ha richiesto la sua prestazione come "maitre de ballet".
Conosciuta e apprezzata dalla stampa specializzata italiana, ha raccolto entusiastiche recensioni da parte di alcuni tra i maggiori critici tra i quali Vittoria Ottolenghi (RAI), Alberto Testa (Repubblica), Luigi Rossi (La Stampa), Tino Dalla Valle (Il Resto del Carlino), Carmela Piccione (Il Tempo), Ermanno Romanelli (Danza&Danza) ecc....
Nel Dicembre del 1991, fonda e dirige a Venezia una propria compagnia, "TOCNADANZA", riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Comune di Venezia, dalla Provincia di Venezia e dalla Regione del Veneto, e crea per questa numerose coreografie elaborando un linguaggio di ricerca personale, in co-produzione con prestigiosissimi Enti e Festival quali La Biennale di Venezia, Camerata Musicale Barese, il Festival Internazionale Abano Danza, la Rassegna Internazionale di Danza "Il Gesto e l'Anima" di Torino, il Festival Internazionale "Vignale Danza", Il festival Montegrotto Terme, festival VeneziainDanza, Teatro del Sottosuolo e con il Comune di Venezia.
Un estratto dallo spettacolo (Il silenzio degli uomini) fa parte dell'esposizione permanente al "Vladimir Vysotsky's Museum" a Koszalin, in Polonia.
Per il Gran Teatro La Fenice di Venezia (Area Formazione) mette in scena due spettacoli: "Made in Italy – I soliti ignoti" (2011) e "Fiore accanto" (presentato in anteprima nel dicembre 2012).
Con la direzione artistica di Michela Barasciutti, Tocnadanza ha curato l'organizzazione delle rassegne di danza "Danza Aperto" (Arena Candiani), "PercorsiIndanza" a Mestre e Marghera, e a Venezia "Percorsi d'Autore – rassegna di nuovi coreografi", la sezione "danza" di "Teatro in Campo" e "VeneziainDanza" al Teatro Goldoni e al Teatro Malibran (per la quale si ringrazia la Fondazione Teatro La Fenice).
|