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LE VIE DEI FESTIVAL 2015 - XXII edizione
sabato 26 settembre, ore 21.00

LA MADRE
di  Bertolt Brecht
regia Carlo Cerciello
con Imma Villa, Antonio Agerola, Cinzia Cordella, Roberta Di Palma, Marco Di Prima, Annalisa Direttore, Valeria Frallicciardi, Michele Iazzetta, Cecilia Lupoli, Aniello Mallardo, Giulia Musciacco, Antonio Piccolo
scena Roberto Crea, musiche originali Hanns Eisler, drammaturgia musicale Paolo Coletta
costumi Anna Ciotti, Anna Verde, trucco Gennaro Patrone, foto di scena Andrea Falasconi

produzione Teatro Elicantropo Anonima Romanzi, Prospet, Teatro Franco Parenti
Premio Museo Cervi Teatro per la Memoria 2013 - Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro 2013 -
Premio Antonio Landieri 2013

Scelta controcorrente quanto opportuna quella de Le vie dei Festival, che al lavoro rigoroso e artisticamente ineccepibile di Carlo Cerciello dedica uno spazio speciale con due spettacoli – Scannasurice di Enzo Moscato e La madre, di Bertolt Brecht.
Tra le peculiarità del Festival, si conferma la scelta di non assecondare facili mode, ma di proporre al pubblico frammenti di storia del nostro teatro recente, spunti di riflessione, accanto a nuove esperienze – tutto all'insegna di un'alta espressione artistica.
Da quella storia dolorosa ed esaltante che è La madre di Brecht, Cerciello, regista di forte impegno politico e sociale, trae uno spettacolo di rara intensità narrativa, un luminoso esempio di come si può aggiornare un classico senza tradirlo.
E spiega: "Il senso della riproposizione di questo testo sta tutto nel recupero della memoria storica di avvenimenti, ideologie e sentimenti che hanno trasformato il mondo, riconsegnando alle classi più deboli, e ai lavoratori tutti, quella coscienza e quella dignità che, purtroppo, oggi viene nuovamente mortificata e immolata sull'altare del 'dio mercato'. Nel panorama amaro di una politica palesemente sconfitta, schiava dell'economia e dell'affarismo, il nostro vuole essere un omaggio alla classe operaia, che in Paradiso, purtroppo, non è andata e non andrà mai".
Bertolt Brecht ha tratto la materia del suo Lehrstück Die Mutter (1932) dall'omonimo romanzo di Maksim Gor'kij (1907), che narra la storia di Pelagia Vlassova. Convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, la donna viene coinvolta nelle loro azioni clandestine e per questo chiamata da tutti "La Madre". Rispetto all'opera originale di Gor'kij, Brecht allunga la durata della vicenda nel tempo, fino alla prima guerra mondiale e alla vigilia della rivoluzione d'ottobre, ampliandone anche i significati.
Pelagia Vlassova, madre dell'operaio Pavel, giovane rivoluzionario nella Russia del 1905, tutta istinto e intelligenza naturale, viene posta al centro dell'azione, come oggetto di un esperimento di recupero della coscienza della sua classe. E' l'apprendistato della madre proletaria sulla «lunga strada tortuosa della sua classe», fino alla consapevolezza completa, che la rende forte al punto di farle sopportare, quasi senza battere ciglio, la morte del figlio fucilato dalla polizia zarista. Il suo è un cammino ascensionale: al suo primo atto rivoluzionario è spinta per difendere il figlio Pavel, ma successivamente, a ogni sua nuova azione, cresce in lei la consapevolezza e la convinzione che le cose debbano cambiare.
Nella parte della protagonista una fiera e volitiva Imma Villa, accompagnata da un coro di giovani affiatati interpreti.

 

 

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