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LE VIE DEI FESTIVAL 2015 - XXII edizione
martedì 15 settembre, ore 21.00

IL TRENTESIMO ANNO

un racconto di scena liberamente tratto dal Trentesimo anno di Ingeborg Bachmann (traduzione di Magda Olivetti)
con Sonia Bergamasco

produzione Sonia Bergamasco, Le vie dei Festival

In realtà il lettore, quando legge, è il lettore di se stesso. L'opera è solo una sorta di strumento ottico che lo scrittore offre al lettore per consentirgli di scoprire ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso. M. Proust

Dopo aver sbalordito con la precoce perfezione e felicità delle sue liriche, Ingeborg Bachmann sembrò ritrarsi, dopo i trent'anni, in un suo nuovo regno della prosa, che nei racconti pubblicati con il titolo Il trentesimo anno si manifesta per la prima volta (1961).
Ed è un mondo doloroso, ambiguo, investito da onde di delirio. Ma soprattutto è un mondo dove nulla viene lasciato nella cornice dei suoi significati prestabiliti. Qui sui fatti, su tutti i fatti, si posa uno sguardo ardente e lucido, come se tutto ciò che esiste venisse messo alla prova di un'altra possibilità, forse quella a cui Musil – maestro della Bachmann – alludeva chiamandola «l'altro stato». 
Il trentesimo anno – racconto culto della Bachmann - è la descrizione appassionante e avventurosa di un anno nella vita di un uomo che, giunto ai trent'anni, sente improvvisamente di non comprendere più il suo presente – nomi, cose, persone – e di dover riconquistare ogni cosa con una nuova consapevolezza.
Il tempo del racconto si fa strada attraverso una lingua che vuole costantemente parlare al cuore e all'intelletto.
Scrive Sonia Bergamasco: "Scelsi questo racconto quindici anni fa, per dare forma al mio primo lavoro di scena pensato in completa autonomia. Lo ripropongo oggi, dopo tanto tempo, con stupore. Uno strumento ottico, come dice Proust, che oggi riprendo ad usare per un nuovo esperimento dal vivo, graduando la lente e avvicinando lo sguardo, in cerca di frasi vere".

 

SONIA BERGAMASCO
Nata a Milano dove si è diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi, e in recitazione alla Scuola del Piccolo Teatro diretta da Giorgio Strehler, ha debuttato nell'Arlecchino dei giovani diretto da Strehler. Ha lavorato con Massimo Castri, Glauco Mauri, Theodoros Terzopoulos. E' stata la Fatina dell'edizione teatrale e televisiva del Pinocchio di Carmelo Bene.
Dal 2001 è interprete e regista di spettacoli in cui l'esperienza musicale si intreccia più profondamente con il teatro: è autrice di Croce e delizia, da Penna e Rosselli; Esse di Salomè, teatro sonoro da Mallarmé, in collaborazione con Tempo Reale di Firenze; Karénina prove aperte d'infelicità, spettacolo nato dalla collaborazione con Emanuele Trevi e Giuseppe Bertolucci, che le vale il Premio nazionale della critica 2012 e il Premio Enriquez 2014. Sempre nel 2014 è vincitrice del Premio Eleonora Duse per il teatro.
Nel 2015 realizza e interpreta un "racconto di scena" liberamente tratto da Il Ballo di Irène Némirovsky, che debutta a Milano al Teatro Franco Parenti.
Nel cinema, lavora con Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Bernardo Bertolucci, Marco Tullio Giordana (Nastro d'argento 2004 come attrice protagonista nella Meglio gioventù). Con la regia di Liliana Cavani in De Gasperi (Premio Flaiano 2005, come miglior interprete) e in Einstein.
Lavora inoltre con Franco Battiato, Giacomo Campiotti, Giuseppe Piccioni e Riccardo Milani.

 

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