10 ottobre 2016
LE CITTÀ INVISIBILI
di Italo Calvino
con Massimo Popolizio e Javier Girotto
aiuto regia Elena Stabile
assistente alla regia Pamela Parafioriti
cura registica Teresa Pedroni
Organizzazione: Accademia italiana del Flauto e Teatro Vascello in coproduzione
Lo spettacolo è l'apertura del Festival Flautissimo 2016, festival storico della città di Roma giunto alla sua XVIII edizione, prodotto dall'Accademia Italiana del Flauto con il contributo di Roma Capitale, e articolato, sotto la direzione artistica di Stefano Cioffi, su 16 date fino alla chiusura del 3 dicembre.
Massimo Popolizio e Javier Girotto insieme per ricreare l'atmosfera straordinariamente suggestiva evocata da alcune pagine del testo "Le Città Invisibili" di Italo Calvino. Popolizio dà voce sia a Marco Polo che al suo ascoltatore l'imperatore Kublai Kan a cui racconta i suoi percorsi visionari. Kublai Kan è un imperatore melanconico con la coscienza che il suo sterminato potere conta molto poco quando il mondo sta andando in rovina. Le città descritte da Marco sono inafferrabili, utopiche, a volte sembrano prendersi gioco dello stesso viaggiatore che si sorprende lungo le loro incredibili vie improvvisamente riflesso, in una fuga infinita di specchi deformanti . Il dialogo tra musica e parola è continuo, nasce così una sorta di vera e propria jam session in cui l' esecuzione musicale funge da elemento drammaturgico.
Nella scelta dei testi Teresa Pedroni ha prediletto l'aspetto più spettacolare dove la parola diviene fortemente evocativa e pregnante di significato. Anche la scelta del jazz come linguaggio musicale contribuisce ad interpretare il colore e le sensazioni che da esse scaturiscono sul filo dell'ironia e della leggerezza: sax, clarinetti e flauti andini di Javier Girotto intrecciano i loro suoni alla parola recitata, il tutto incastonato in uno spazio magico, illuminato da un sapiente gioco di luci. Nel ripetersi delle conversazioni fantastiche tra l'imperatore Kublai Khan e Marco Polo emerge lentamente una zona intermedia in cui i due interlocutori grazie a una sinergia misteriosa trasformano in visione e racconto i desideri dell'uno e i sogni dell'altro.
"Chi comanda è il racconto non è la voce, è l'orecchio" dice Marco Polo.
Così lo spettacolo, facendo proprie queste parole, lascia al pubblico la libertà di creare il proprio percorso mentale, guidato da un dialogo incessante tra voce e musica che insieme parlano dello spazio, dell'Altrove, del viaggio, della libertà di abbandonarsi alle emozioni senza più bisogno di interrogarsi.
RASSEGNA STAMPA
Bellezza nel segno di Flautissimo
il Tempo 14/10/2016
La "prima" di Flautissimo con "Le città invisibili"
la Repubblica 10/10/2016
Flautissimo al via, Popolizio e Girotto alle prese con Calvino
il Messaggero 10/10/2016
"La Città invisibile" di Calvino, Popolizio dà voce a Marco Polo
il Tempo 10/10/2016
Popolizio apre "Flautissimo" leggendo Calvino
Corriere della Sera 08/10/2016
Massimo Popolizio e le città di Calvino
TrovaRoma 06/10/2016
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