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11-27 luglio 2018
FUORI PROGRAMMA
Festival Internazionale di Danza Contemporanea
Terza edizione
direzione artistica Valentina Marini
Prodotto da European Dance Alliance/Valentina Marini Management in collaborazione con Teatro Vascello
L'edizione 2018 punta all'eccellenza con due prime nazionali, due prime regionali, una prima romana e un debutto assoluto. Mai esibitasi a Roma, Vertigo Dance Company (Israele) presenta, l'11 luglio alle ore 21.00 in partnership con Civitanova Danza Festival, la recente creazione per dieci interpreti One. One & One a firma di Noa Wertheim, nuovo e originale capolavoro dell'autrice che simbolizza l'essenza dell'espressione artistica della Compagnia e della sua filosofia a cavallo tra arte, natura e umanità. One, One & One riflette sia mondi interni che esterni ponendo l'attenzione alle eco che derivano dalle diverse prospettive e sviluppa relazioni metaforiche tra il lontano e il vicino, tra il sé e l'altro; segue il 15 luglio alle ore 21.00 un altro progetto israeliano, l'acclamato We love arabs di Hillel Kogan, insignito dell'Oustanding Creator nel 2013: una performance, ironica e intelligente, in cui si porta in scena la storia di un coreografo isreaeliano che sceglie un ballerino arabo per affrontare il tema della convivenza tra ebrei ed arabi in Israele. Uno spettacolo politico portatore di un messaggio di pace e coesistenza, che si interroga sull'identità, e, nel mettere in scena le differenze, si arrende all'uguaglianza tra gli uomini; per poi arrivare il 18 luglio alle ore 21.00, in partnership con Bolzano Danza Festival, all'ironico e visionario, premiato al Noorderzon Festival 2015, Don't Talk to me in my sleep della coreografa serba Dunja Jocic, prodotto da Korzo Foundation: un duetto che mette in scena la relazione claustrofobica di un uomo con la madre, liberamente ispirato al rapporto tra Andy Warhol e Julia Warhol; il 21 luglio alle ore 21.00 La morte e la fanciulla, l'ultimo struggente lavoro di Abbondanza-Bertoni, già premio Danza&Danza 2017 e candidato ai premi UBU e Hystrio, in scena tre differenti "capolavori", uno musicale: il quartetto in re minore La morte e la fanciulla di Franz Schubert, uno fisico: l'essere umano nell'eccellenza delle sue dinamiche, uno spiritual-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi; il 25 luglio alle ore 21.00 l'attesa nuova creazione di Mauro Astolfi per Spellbound, Full Moon, qui in prima assoluta, un lavoro intimista e riflessivo, che racconta il percorso per cercare di decifrare la realtà individuale, una breve storia che pone lo sguardo sul fenomeno che influenza tutto quello che c'è intorno a noi, che smuove e disordina, e che ritrova nella luna piena una sorta di "risveglio" del nostro lato istintivo, chiara luce di una maggiore consapevolezza; chiude il festival il 27 luglio alle ore 21.00 Corpo a corpo (1^ meditazione su Caino e Abele), il nuovo lavoro di Roberto Zappalà che indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall'inizio della vita. L'intenzione è quella di meditare sul tempo della violenza, sul bene e sul male, sulle lotte dell'umanità partendo dalle figure di Caino e Abele.
Fuori programma propone dunque uno sguardo sul vasto paesaggio della scena internazionale, raccogliendo una gamma di creazioni espressione di linguaggi differenti, legate a una geografia altrettanto variegata per portare in scena in sei appuntamenti, durante i diciotto giorni di Festival, una sintesi delle più interessanti e recenti produzioni coreografiche. L'approccio alla danza contemporanea diventa quindi un atto di fiducia per rinnovare i propri interessi, per ridisegnare la poetica e il senso estetico che appartiene alla nostra civiltà, e si pone come dispositivo per riscoprire, attraverso l'uso del corpo e la musica, una sensibilità volta alla pluralità e alle differenze."
Il festival è nato due anni fa come espressione naturale di quella che da diverso tempo è la vocazione di uno dei pochi spazi della Capitale attenti alla scena contemporanea, un luogo che è diventato negli anni casa per la produzione indipendente e che ha saputo raccogliere e accogliere creazioni su scala europea che rendessero il teatro e la danza di ricerca uno sguardo necessario e fondamentale per tutti, pubblico, operatori, artisti.
La scelta, non facile, di collocare la programmazione durante il periodo estivo, nasce dalla volontà di creare una continuità nell'offerta culturale cittadina e non condizionare l'immaginario dei mesi estivi alle sole proposte pop en plen air ma permettere ai tantissimi romani che ancora a luglio risiedono in città, così come ai turisti che affollano la nostra meravigliosa Roma, di usufruire di una proposta artistica estiva che si allinei con le altre capitali, che guardi all'Europa riuscendo a fare da ponte tra questa e i grandi Festival estivi nazionali di danza contemporanea con cui infatti già da quest'anno sono in essere delle collaborazioni a favore di alcune produzioni in cartellone.
Fuori Programma _ Festival Internazionale di Danza from Spellbound Contemporary Ballet on Vimeo.
Info e prenotazioni
tel 06 5898031
fuoriprogrammafestival@gmail,com
Biglietti
One. One & One: intero € 20,00, ridotto € 15,00
Tutti gli altri spettacoli: Intero € 17,00, ridotto € 12,00
(ridotto over 65, studenti under 26, allievi scuole di danza)
Abbonamenti
6 spettacoli € 60,00; 3 spettacoli € 40,00
ACQUISTA L'ABBONAMENTO ONLINE
PROGRAMMA
calendario
11 luglio ore 21.00
One, One & One
Vertigo Dance Company (IL)
prima nazionale
15 luglio ore 21.00
We Love Arabs
Hillel Kogan (IL)
prima regionale
18 luglio ore 21.00
Don't Talk to Me in my Sleep
Dunja Jocic (NL)
prima nazionale
21 luglio ore 21.00
La Morte e La Fanciulla
Compagnia Abbondanza/Bertoni (IT)
prima romana
25 luglio ore 21.00
Full Moon
Spellbound Contemporary Ballet (IT)
prima assoluta
27 luglio ore 21.00
Corpo a Corpo
Compagnia Zappalà Danza (IT)
prima regionale
GLI SPETTACOLI, LE COMPAGNIE
11 luglio ore 21.00
One, One & One
Vertigo Dance Company (IL)
prima nazionale
in partnership con Civitanova Danza Festival
coreografia Noa Wertheim
assistente alle coreografie Rina Wertheim-Koren
danzatori Ron Cohen, Shani Licht, Etai Peri, Nitzan Moshe, Hagar Shachal, Jeremy Alberge, Daniel Costa, Corina Freiman, Petrovics Sándor, Liel Fiback
musiche Avi Belleli
musicisti Viola and Vocals Galia Hai,Oud Eliahu Dagmi
voce Ilai Belleli
costumi Sasson Kedem
scenografie Roy Vatury
disegno luci Dani Fishof – Magenta
Spettacolo realizzato con il contributo dell'Ambasciata di Israele in Italia
Art-Human-Nature
Questo nuovo e originale capolavoro di Noa Wetheim simbolizza l'essenza dell'espressione artistica della Vertigo Dance Company, una delle principali compagnie di produzione made in Israel. Come i precedenti lavori di Noa Wertheim, apre la scena un solo artista a cui, a poco a poco, si aggiungono voci come parte di una realtà creativa dialogata, nella quale ogni singolo suono è fondamentale nella creazione di un viaggio il cui obiettivo sia l'interezza. L'espressività personale, caratterizzante ciascun danzatore diventa parte integrante della performance, permettendoci di osservare ognuno individualmente tanto quanto parte di un insieme, che è molto più della semplice somma dei suoi singoli elementi.
Un singolo movimento – di un singolo danzatore – si connette con un altro e un altro ancora, creando per noi un'esperienza che coinvolge tutti i nostri sensi e ci rende partecipi "dell'intero" rappresentato. (oppure "che è in scena").
One, One & One riflette sia mondi interni che esterni ponendo l'attenzione alle eco che derivano dalle diverse prospettive e sviluppa relazioni metaforiche tra il lontano ed il vicino, tra il sé e l'altro.
video: https://www.youtube.com/watch?v=I_PmDy0inL0
VERTIGO DANCE COMPANY
La Vertigo Dance Company rappresentata da 25 anni un esempio di creatività e ispirazione. Sin dalla data della sua costituzione, per volere di Noa Wertheim e Adi Sha'al, la Compagnia si è distinta come eccellenza nel panorama della danza contemporanea non solo in Israele ma a livello mondiale, rendendosi ambasciatrice dell'Arte performativa israeliana nel mondo. Proprio in virtù dei livelli raggiunti, la Vertigo Dance Company è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura e delle Attività Sportive Israeliano, come una delle più importanti compagnie di danza del Paese.
Noa Wertheim, talento multiforme, internazionalmente acclamata come danzatrice e coreografa. Vincitrice di numerosi premi, tra cui il Premio del Ministero della Cultura e dello Sport Israeliano nel 2013 per la coreografia Vertigo 20. Ha lavorato con la Jerusalem Tamar Dance Company, dove ha incontrato Ad Sha'al e nel 1992 hanno fondato insieme la Vertigo Dance Company. Oggi Noa lavora e crea dal Vertigo Dance Studio al Gerard Behar Center di Gerusalemme e dal suo studio al Vertigo Eco-Art Village, dove vive con Adi Sha'al, suo partner nella vita e nella danza, insieme ai loro tre figli.
15 luglio ore 21.00
We Love Arabs
Hillel Kogan (IL)
prima regionale
testo e coreografia Hillel Kogan
danzatori Adi Boutrous e Hillel Kogan
luci Amir Castro
musiche Kazem Alsaher, W.A. Mozart
consulente artistico Inbal Yaacobi e Rotem Tashach
Spettacolo realizzato con il contributo dell'Ambasciata di Israele in Italia
Dopo cinque anni di intenso tour internazionale, insignito dell'Outstanding Creator Award arriva per la prima volta a Roma il dissacrante spettacolo di teatro e danza contemporanea We Love Arabs del coreografo israeliano Hillel Kogan, proveniente dalla prestigiosa Batsheva Dance Company di Tel Aviv
Questa performance, ironica e intelligente, porta in scena la storia di un coreografo isreaeliano che sceglie un ballerino arabo per affrontare il tema della convivenza tra ebrei ed arabi in Israele. Uno spettacolo politico portatore di un messaggio di pace e coesistenza, che si interroga sull'identità, e, nel mettere in scena le differenze, si arrende all'uguaglianza tra gli uomini.
Kogan illustra la propria volontà di esplorare anche gli spazi che lo respingono, o che non gli appartengono e lo fa danzando e parlando alla platea e proprio quegli spazi, "quelli dove il corpo non si sente a proprio agio, – come dice – sono gli spazi occupati da un arabo".
In questa parodia corrosiva e divertente sui cliché coreografici ed etnici, Kogan, nel ruolo di auto glorificato creatore, si ritrova intrappolato nelle stesse idee fuorvianti che cerca di combattere e invita il suo studente e amico Adi Boutrous a danzare con lui, in scena.
Adi Boutros accetta di esserne l'allievo in questa missione di abbattimento degli stereotipi ma ogni tentativo di Kogan di indagare le differenze tra arabi e ebrei falliscono. I due ballerini si assomigliano, nessuno dei due ha tratti etnici distintivi, Adi Boutrous ha gli occhi chiari e un nome poco arabo. Così per segnare in modo indelebile le proprie identità chiede di marchiarsi a vicenda con una Stella di David sulla maglietta e una Mezza Luna sulla fronte, che chiama il "croissant sulle moschee". Ma anche questo tentativo fallisce, perché Adi dichiara di essere cristiano, ed anche lui di Tel Aviv. I due uomini si scoprono simili, danzano con la medesima intensità ed occupano lo spazio con la stessa naturalezza
Le tante parole di Hillel Kogan contrastano con i silenzi di Adi Boutrous, in un rapporto politicamente scorretto di prevaricazione e derisione, a cui Boutros controbatte con calma serafica e smentite puntuali. La definitiva demolizione degli stereotipi avviene quando Kogan propone l'Humus come il simbolo della propria identità culturale, piatto sia israeliano che arabo.
video: https://vimeo.com/169500806
HILLEL KOGAN
Universalmente riconosciuto e invitato in tutto il mondo come attore, creatore, drammaturgo, coreografo e danzatore. Dal 2005 al 2016, su invito di Ohan Naharin, ha diretto le prove della Batsheva Dance Company (la più prestigiosa compagnia di danza contemporanea Israeliana), per cui è stato assistente di Naharin nella direzione del Batsheva Ensemble. Nel 2009 vince il prestigioso premio Israeliano Teva nella categoria danzatori.
Nel 2010 vince l'Yair Shapira per il suo operato nel campo della danza Israeliano sia come coreografo, che come danzatore e insegnante.
Nel 2013 è stato insignito del titolo "Distinguished Creator" dal Circle of Israeli Dance Critics per We Love Arabs, rappresentato nel Festival Fuori Programma 2018.
Nel 2015 Hillel è stato nominato direttore artistico del Festival di danza israeliano Curtain Up
18 luglio ore 21.00
Don't Talk to Me in my Sleep
Dunja Jocic (NL)
prima nazionale
in partnership con Bolzano Danza Festival
coreografia e set concept Dunja Jocic
performance Luca Cacitti, Shai Partush
musica Hugo Morales
testo Barbara Markovic, interpretato da Michael Jahoda e Sabine Kupferberg
scene e luci Pavla Beranova
costumi Slavna Martinovic
produzione Korzo Production, Bird Production
Un duetto che mette in scena la relazione claustrofobica di un uomo con la madre. Don't talk to me in my sleep ("Non parlarmi nel sonno"), liberamente ispirato al rapporto tra Andy Warhol e Julia Warhol, premiato al Noorderzon Festival 2015, si svolge in una stanza buia e desolata tra specchi, fiori di plastica e tazze da tè nella casa dove un uomo vive ancora insieme a sua madre e al suo gatto. Tra sogni di una vita indipendente e schizofrenici riti quotidiani, Jocic dispiega una danza travolgente su un inquietante paesaggio sonoro. Mentre la ripetizione di modelli quotidiani creano terreno fertile per dissapori reciproci, portandoli entrambi al limite della sanità, nella mente dell'uomo emergono i sogni di librarsi in una propria vita indipendente.
video: https://vimeo.com/180863189
DUNJA JOCIC
Per anni danzatrice di punta del Club Guy & Roni, hanno sorpreso le sue doti di coreografa oltre che di regista già dal suo primo lavoro, distintosi per originalità.
Dunja Jocic ha iniziato la sua carriera collaborando con Nikola Zavisic come coreografa per numerose produzioni teatrali per il Serbian National Theatre, il Belgrade National Theatre, Yugoslavian National Theatre.
Nel 2007 ha prodotto il suo primo lavoro da coreografa, No flowers, please, per il quale ha vinto il premio speciale per l'Innovazione al Festival of Choreographic Miniatures di Belgrado.
Lo stesso Festival gli ha commissionato in seguito la creazione di uno spettacolo a serata intera intitolato Not Me, insieme al Grand Theatre di Groningen. Nel 2011 anche il suo corto Mirroring ha vinto il Best Short Film al Belgrade Documentary and Short Film Festival. Don't talk to my me in my sleep è stato premiato nel 2015 al Noordezon Festival di Groningen. Nel 2016 è stata premiata con il BNG Bank Dance Prize come Talento d'Eccellenza e ha coreografato La Mode, una piece di Tomoko Mukaiyama, danzato da Spellbound Contemporary Ballet di Roma, questo lavoro commissionato per l'opening ufficiale del National Taichung Theatre di Taiwan.
21 luglio ore 21.00
La Morte e La Fanciulla
Compagnia Abbondanza/Bertoni (IT)
prima romana
regia e coreografia Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con Eleonora Chiocchina, Valentina Dal Mas, Claudia Rossi Valli
musiche F.Schubert, La Morte e la Fanciulla
luci Andrea Gentili
video Jump Cut
produzione Compagnia Abbondanza Bertoni con il sostegno di MIBACT Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, Comune di Rovereto, Assessorato alla Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
La Morte e La Fanciulla costituisce un vero fiore all'occhiello per la danza contemporanea italiana.
In scena tre differenti "capolavori".
Uno musicale: il quartetto in re minore La morte e la fanciulla di Franz Schubert.
Uno fisico: l'essere umano nell'eccellenza delle sue dinamiche.
Uno spiritual-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi.
Il nostro pensiero torna a posarsi sull'umano e ciò che lo definisce: la vita e la morte; l'inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza, così come l'impermanenza dell'essere con le sue forme continuamente mutanti.
Questo transitare da una forma all'altra, ha a che fare con l'arte coreutica: portatrice di un tale compito, è essa stessa un balenare di immagini che appaiono e scompaiono continuamente; per questo abbiamo indugiato proprio su quell'aspetto che potremmo definire crepuscolare della danza, colta, nella nostre intenzioni, proprio nel suo attimo impermanente e transitorio.
Un esempio di scrittura musicale che aspira all'infinito e accompagna l'ascoltatore oltre un'idea razionale, verso l'ignoto e il trascendente. "Abbiamo cercato di capire, di aprire, come chirurghi, il corpo di questa scrittura per scrutarne i vuoti, gli spazi cavi e mai come questa volta comporre è assomigliato a un eterno precipitare, a un fuggire da ogni fine e da ogni senso".
video: https://vimeo.com/223273503
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
Dall'esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni "poetiche" di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica Zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola del Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formative e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Dopo quasi trent'anni di pluripremiata attività in Italia e all'estero con oltre 40 creazioni ed essere riconosciuti maestri per giovani e futuri coreografi, la loro Associazione Trentina Formazione Produzione Danza e Spettacolo, altro nome della Compagnia A/B, è riconosciuta oggi come una delle realtà artistiche più importanti e vitali del panorama italiano. Vincono il premio Danza & Danza "migliori interpreti", il premio Cascina per la coreografia, e il premio ETI-Stregagatto con lo spettacolo Romanzo d'infanzia, che ha superato le 600 repliche nelle quattro versioni: italiana, inglese, francese, portoghese. Lo struggente lavoro La morte e la fanciulla, già premio Danza&Danza 2017 è candidato ai premi UBU e Hystrio
25 luglio ore 21.00
Full Moon
Spellbound Contemporary Ballet (IT)
prima assoluta
coreografia e regia Mauro Astolfi
disegno luci Marco Policastro
musiche varie
interpreti Alice Colombo, Lorenzo Capozzi, Maria Cossu, Pablo Girolami, Mario Laterza, Giuliana Mele, Valentina Staltari, Aurora Stretti, Giacomo Todeschi
produzione Spellbound con il contributo del Ministero per I Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Full Moon racconta il percorso per cercare di decifrare la realtà individuale, un'operazione forse impossibile, pensando ad esempio come le sole fasi lunari possano agire in profondità sull'uomo, sulla natura, provocando uno stato dove ci si sente smarriti se non addirittura torturati dalla sensazione di non essere mai completamente capaci di farcela.
Full Moon è una breve storia che rimane inizialmente sospesa, che parla di quei pensieri "fuori controllo" che potrebbero sembrarci negativi, ma che non lo sono, che non descrivono affatto la realtà in cui vogliamo vivere ma, al contempo, è magari ciò che stavamo manifestando.
Come la luna prima che diventi piena è un fenomeno che influenza tutto quello che c'è intorno a noi, smuove e disordina, la luna piena è una sorta di "risveglio" del nostro lato istintivo, il momento dove si sente a "fior di pelle" cosa sta accadendo di importante, dove capiamo cosa lasciar andare per far si che nostra Luna diventi eterna.
video: https://vimeo.com/256765219
SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET
Nasce nel 1994, dietro volontà del coreografo Mauro Astolfi che fonda la Compagnia al rientro da un lungo periodo di permanenza artistica negli Stati Uniti. A partire dal 1996 Astolfi condivide il progetto produttivo con Valentina Marini con cui la Compagnia avvia un processo di intensa internazionalizzazione e di collaborazioni trasversali. La ricca progettualità artistica unita a una visione dinamica e in costante evoluzione del marchio hanno facilitato una ampia diffusione delle creazioni in contesti diversi, dai Gala ai programmi culturali televisivi, alle piattaforme e Festival di più continenti. Applauditissima per l'eccellenza degli interpreti e la versatilità del linguaggio coreografico Spellbound conta presenze nei maggiori teatri e Festival internazionali (Serbia, Germania, Francia, Croazia, Cipro, Thailandia, Svizzera, Spagna, Austria, Bielorussia, Stati Uniti, Messico, Giappone, Singapore, Taiwan, Israele, Inghilterra, Spagna, Svezia, Panama, Canada Russia e Corea del Sud). Modernità dei programmi, ricco repertorio sempre attivo, progetti di scambio e network in collegamento con la più fertile scena artistica europea, la rendono una tra le più apprezzate Compagnie italiane sul piano dell'offerta culturale internazionale. L'ensemble si avvicina al venticinquennale di attività, un arco di tempo in cui alla produzione di spettacoli di danza ha unito da sempre e con sempre maggiore interesse progetti di formazione ed educazione sia del pubblico che di almeno due generazioni di danzatori.
27 luglio ore 21.00
Corpo a Corpo
Compagnia Zappalà Danza (IT)
prima regionale
da un'idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
coreografia e regia Roberto Zappalà
musiche varie
danzatori Gaetano Montecasino, Fernando Roldan Ferrer
costume Roberto Zappalà
realizzazioni costumi e assistente Debora Privitera
luci Roberto Zappalà
La nuova creazione di Roberto Zappalà "Liederduett" con debutto previsto per l'estate 2018, è stata anticipata da alcuni step di meditazione: Corpo a Corpo e Come le Ali, entrambi con una loro autonomia artistica.
L'albero/progetto di Transiti Humanitatis si arricchisce di una nuova ramificazione, una "fronda" che richiama e rafforza, per affinità di riferimenti, una nuova possibile genesi già esplorata dal coreografo in Oratorio per Eva.
Corpo a Corpo, in prima assoluta a marzo 2018 per Scenario Pubblico, indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall'inizio della vita. L'intenzione è quella di meditare sul tempo della violenza, sul bene e sul male, sulle lotte dell'umanità partendo dalle figure di Caino e Abele.
Corpo a Corpo è la prima lotta e anche il primo delitto; il primo fratricidio e anche il primo martirio; la prima conseguenza della rottura del rapporto fra gli uomini con Dio. Una rottura così tragica e definitiva da condurre al delitto.
La nuova creazione di Roberto Zappalà con i mezzi che ovviamente le sono propri: i corpi, il movimento, la danza parte dal "primo lutto" come monito e avvertimento per i lutti di oggi.
video: https://vimeo.com/260929472
COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA
Fondata nel 1990 da Roberto Zappalà la Compagnia Zappalà Danza è considerata una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. L'ensemble si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico e prolifico di Roberto Zappalà e del suo drammaturgo di riferimento Nello Calabrò che negli anni hanno tracciato un percorso progettuale in continua espansione. Caratteristica delle creazioni, molte realizzate con le musiche dal vivo, è anche un rigoroso lavoro sul linguaggio che nel tempo è stato costruito, denominato MoDem. Per le produzioni, Zappalà spesso ha elaborato dei percorsi articolati con progetti ampi, alcuni di questi: "Corpi incompiuti" (2002-2007), "Instruments" (2007-2009), "re-mapping sicily" (2010-2015), "Transiti Humanitatis" (2015-2017). Gli spettacoli della compagnia sono stati proposti in tutta Europa e in Centro e Sud America, Medioriente, Sudafrica, Corea, Cina, nell'ambito di cartelloni di respiro internazionale quali Théatre de la Ville di Parigi, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Torinodanza Festival, Auditorium Parco della Musica di Roma, Suzanne Dellal Centre di Tel Aviv, Teatro Comunale di Ferrara, OrienteOccidente Festival, Arko Theatre di Seoul, Belgrade Dance Festival, Madrid En Danza, ImpulsTanz Vienna, e molti altri. Tra i premi ricevuti, il Premio Danza&Danza 2009 migliore produzione italiana per "A.semu tutti devoti tutti?" italiana e il Premio Danza&Danza 2015 Produzione Italiana dell'Anno per LA NONA (dal caos, il corpo). Dal 2002 la Compagnia Zappalà Danza è residente a Catania presso Scenario Pubblico, una struttura che ha consentito alla compagnia e al coreografo di ampliare e approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul territorio. Nel 2015 la Compagnia Zappalà Danza con Scenario Pubblico ha ottenuto dal MIBACT il riconoscimento di Centro di Produzione della Danza, insieme ad altre due strutture Italiane
Fuori Programma apre quest'anno una nuova collaborazione con Casa dello
Spettatore che curerà INCONTRO ALLA DANZA_fuori programma. Due appuntamenti
con il pubblico l'11 e il 21 luglio, per percorrere insieme un cammino
condiviso dentro gli angoli di un'arte antica, costantemente elaborata e
ripensata. Gli incontri si terranno a partire dalle ore 19.00 al Teatro
Vascello e sono ad ingresso gratuito. Per partecipare e richiedere
informazioni è possibile scrivere a info@casadellospettatore.it.
Prima della Scena la Città. Gli spettatori del Festival Internazionale di Danza "Fuori
Programma" potranno partecipare, conversando-camminando, usando un sistema
whisper-radio, ai walkabout di Urban Experience condotti da Carlo Infante,
il 18 e il 21 luglio
http://www.urbanexperience.it/eventi/fuori-programma/
Sono previsti due workshop: il 10 luglio alle ore 17,30 tenuto dalla
Vertigo Dance Company presso la Scuola di Danza Mimma testa a Trastevere e
il 26 luglio alle ore 15.00 dalla Compagnia Zappalà Danza (120 min di
lezione) presso il Teatro Vascello.
mediapartner
Dance & Culture, Danzadove, Danzasì, Teatro e Critica
partner
Casa dello spettatore, Suoni e Luci, Urban Experience
FESTIVAL FUORI PROGRAMMA
staff
direzione
Valentina Marini
produzione
European Dance Alliance/Valentina Marini Management e Teatro Vascello
produzione/organizzazione
Tania Mastrangioli
amministrazione
Giorgio Andriani, Letizia Coppotelli
ufficio stampa
Antonino Pirillo
info
fuoriprogrammafestival@gmail.com
RASSEGNA STAMPA
Al Vascello la pace difficile a passo di danza
la Repubblica 15-07-2018
Danza e pace con Hillel Kogan
il Tempo 15-07-2018
Arabi e ebrei in Israele: hummus e convivenza
il Corriere della Sera 15-07-2018
Dall'humus alla politica in ballo i luoghi comuni
il Messaggero 13-07-2018
"Fuori Programma" tra Olanda e Israele
la Repubblica 11-07-2018
Vascello "Fuori Programma" con Vertigo Dance
Corriere della Sera 11-07-2018
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