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dal 19 al 23 dicembre 2017 h 21 | PROSA dal martedì al sabato h 21
matinée 20-21 dicembre h 10.30

LA LOCANDIERA
o l'Arte per Vincere

una produzione LOTO Libero Opificio Teatrale Occidentale di TEATRIMOLISANI soc.coop.
distribuita da BAGS ENTERTAINMENT

di Carlo Goldoni adattamento e regia Stefano Sabelli
con
Silvia Gallerano Mirandolina
Claudio Botosso Cavaliere di Riparata
e
Giorgio Careccia Conte di Albafiorita
Gianantonio Martinoni Marchese di Forlipopoli
Chiara Cavalieri Ortensia
Eva Sabelli Dejanira
Diego Florio Fabrizio
Giulio Maroncelli il Servitore
Angelo Miele il Fisarmonicista muto
scene Lara Carissimi Michelangelo Tomaro
costumi Martina Eschini
disegno luci Daniele Passeri
aiuto regia Giulio Maroncelli Eva Sabelli
direttore di scena Fabrizio Russo
fonico e elettricista Gianmaria Spina
foto di scena Paolo Cardone
disegni di locandina Ruggio


Silvia Gallerano, negli ultimi anni, l'attrice italiana più premiata e seguita a livello internazionale, è protagonista di questo allestimento del capolavoro di Goldoni che ha debuttato nel 2016 ad Asti Teatro 38, col sottotitolo L'Arte per Vincere. La regia di Stefano Sabelli traghetta l'azione dalla Firenze del '700 al Delta del Po, negli anni '50, in un'atmosfera acquitrinosa ispirata a capolavori del Cinema neorealista come Riso Amaro di De Sanctis e Ossessione di Visconti, come pure a commedie come Ieri Oggi e Domani di De Sica. Una terra umida ed esotica dove vizi e giochi dei protagonisti sembrano stagnare in attesa che un'improvvisa corrente smuova acque e anime melmose.

Immersa tra giunchiglie e arboree di fiume, la Locanda "Vecchio Po" è una palafitta girevole che assume le sembianze ora di una nave corsara, che aspetta stancamente il vento in poppa, ora di una casa di frontiera sospesa sull'acqua, con forse, dietro, il precipizio. Il clima da bassa Padania, esotico e fluviale traina una fantasia visionaria, dove la notte scura è illuminata da lucciole e lanterne che scompongono, sul manto del fiume, un continuo e forsennato caleidoscopio di luci, speranze e sospiri.
Silvia Gallerano è Mirandolina una Locandiera combattuta fra tradizione e femminilità emancipata, moderna e sensuale, abile ma priva delle leziosità connaturate in genere al ruolo. Intorno a lei, mentre la radio trasmette mambo d'epoca e standard di Gleen Miller, un'umanità border-line, composta da incalliti giocatori d'azzardo, debosciati melomani, balordi dandy e subrettine da ultimo spettacolo che intonano arie operistiche o evergreen del Trio Lescano e
Rabbagliati. Millantando e spacciando il poco che hanno come il tesoro segreto e ritrovato nello scrigno riesumato di un pirata dei Balcani, guappi, prostitute e zanzare danzano sul pontile in cerca di clienti da ultima frontiera.
Un clima di varietà e avanspettacolo invade l'atmosfera umida e languida della Locanda, che, come un carillon spinto da sospiri e passioni, prende a girare a ritmo di swing o con il languore di un liscio, intonato senza tempo e ritmo dal fisarmonicista che, muto e saggio, osserva ridente e silente lo scorrere del fiume e di quel che porta e trascina via.

IL CAST
Oltre a Silvia Gallerano, già straordinaria interprete de La Merda di Cristian Ceresoli (lo spettacolo italiano più premiato e visto al mondo dell'ultimo decennio),
il Cast dello spettacolo prende forza dal carisma di Claudio Botosso, fra i volti più noti del Cinema italiano d'autore che in modo intenso e asciutto da vita al
Cavaliere di Ripafratta. Con lui i migliori talenti molisani, cresciuti negli anni nella Compagnia del LOTO: Giorgio Careccia, un seducente e irriverente Conte d'Albafiorita, tra gagà e piccolo camorrista; Gianantonio Martinoni, un Marchese di Forlipopoli nobile e spiantato ma con passioni da melomane incallito; Chiara Cavaliere e Eva Sabelli, nei rispettivi panni di Ortensia e Dejanira, ricalcano artiste d'Avanspettacolo un po' sfiorite e démodé; Diego Florio, un ruspante e tenace Fabrizio, fa della sua inadeguatezza la sua forza; Giulio Maroncelli è un raffinato Servitore di dubbia sessualità; Angelo Miele interpreta, infine, il
Fisarmonicista muto personaggio aggiunto a quelli goldoniani, che tutto vede scorrere e passare.
Dopo il debutto ad Asti Teatro lo spettacolo ha cominciato la sua tournée a dicembre 2016 e sarà programmato per tutta la Stagione 2017 e 2018.

ESTRATTO DALLE RECENSIONI
LA REPUBBLICA
Mirandolina, celebre personaggio goldoniano, si spinge dall'originaria Firenze fino al Delta del Po, conquistando anni a noi più vicini, e affidando il suo acuto ragionare a una delle attrici più interessanti del Teatro italiano.

LA STAMPA
Nuovi effetti comici si mescolano con uno dei modelli di comicità del teatro italiano.

RADIO GOLD
Silvia Gallerano è una locandiera moderna, sensuale e abile, priva delle leziosità che sembrerebbero connaturate al ruolo e, per questo, sempre credibile. Gli
equivoci e i dialoghi sono quelli goldoniani, cambiano il ritmo e la messa in scena, grazie ad una scenografia che ruota e mette lo spettatore di fronte alla simultaneità di più azioni. Lo spettacolo è singolare nel proporre con un taglio intelligente e moderno una figura di donna che appare più volitiva e meno capricciosa che nell'originale.
La rivalsa sul sesso forte non è una ripicca, ma una precisa intenzione che pare carica di significato e la lotta diventa senza esclusione di colpi, divertente, ma spietata. Un ottimo cast formato dagli attori della Compagnia del Loto, tutti in parte e tutti capaci di caratterizzare efficacemente i loro personaggi.

TEATRO DAMS TORINO - Blog
È stata la talentuosa Silvia Gallerano a indossare gli abiti anni '50 di una Mirandolina che tenta a tutti i costi di intraprendere la via dell'emancipazione. La vicenda si svolge nel Delta del Po, in un'atmosfera acquitrinosa e a tratti onirica. La scelta delle scenografie non è casuale, è parecchio significativa e simbolica: una locandapalafitta su di un girevole che muta ora in una nave corsara ora in una casa di frontiera.

 

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RASSEGNA STAMPA

Ora la Locandiera vive sul Delta del Po
Corriere della Sera 18-12-2017

La Locandiera ride amaro
TrovaROMA 14-12-2017

 

 

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