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13 14 maggio

Compagnia MOTUS
CONFINI
uno spettacolo dedicato alle terre negate e ai popoli che ne rivendicano il diritto

Tra un campo e l'altro c'è una linea, una staccionata, o anche soltanto delle pietre che segnano la fine. La fine di una terra e poi ancora l’inizio di altra terra.
Un luogo noto, riconoscibile, dove la storia di uomini e donne continua e si evolve, di generazione in generazione.
Una linea di confine segna il territorio e definisce una nazione (dal latino natio , "nascita") come punto di riferimento, per tutta la vita. Custode di ricordi, garanzia di identità e pacifica convivenza.
Un territorio senza confini è evanescente e i popoli che ci vivono sono privati del diritto a ricordare, a riconoscere loro stessi.
Sono terre contese su cui gravano interessi di altri e in cui vige la legge del più forte che, quasi sempre, è anche il più ricco.
CONFINI è un lavoro dedicato a tutti coloro che condividono storie e legami di un popolo ma sono privati della facoltà di disegnare i propri confini. A questi popoli, che siano Palestinesi, Kurdi o Ceceni, viene negato il diritto di esistere e definirsi Nazione.



Coreografie: Simona Cieri
Soggetto/sceneggiatura: Rosanna Cieri
Musiche: Autori vari
Riprese video: Riccardo Domenichini, Simona Cieri, Gino Massari
Video editing: Simona Cieri, Barbara Castelli
Costumi: Mirko Bolognesi
Danzatori: Martina Agricoli, Maurizio Cannalire, Simona Gori, Federica Morettini, Riccardo Pardini
Regia: Rosanna e Simona Cieri

La parte video dello spettacolo è stata realizzata in collaborazione con Video Professional Studio (Siena)


In questi anni la guerra è tornata ad essere una delle opzioni della politica, facendo regredire la teoria e la pratica dei rapporti internazionali a prima della drammatica esperienza della Seconda Guerra Mondiale e ritagliando per l’ONU un ruolo del tutto marginale. Dalle guerre del Medio Oriente, a quelle del Corno d’Africa, dalle rivolte del Tibet, all’indipendenza del Kossovo, il mondo somiglia sempre più a una polveriera in procinto di esplodere.
Oggi più che mai si combatte per i confini. Oggi più che mai è necessario che la società civile si impegni per promuovere una cultura di pace che investa ogni cittadino a livello individuale e si estenda alle organizzazioni locali e nazionali che hanno la responsabilità di rendere permanente l’educazione alla pace e ai diritti umani.
Se, da una parte, il contributo dei mezzi d’informazione e di comunicazione alla diffusione della cultura della pace e dei diritti umani è fondamentale, non meno importante può esserlo quello di coloro che si muovono sul terreno della creazione artistica. E questo è certamente l’obiettivo della Compagnia MOTUS che presenta il 13 e 14 Maggio lo spettacolo CONFINI al Teatro Vascello di Roma (via Giacinto Carini 78, Monteverde Vecchio).
“Chi ha scelto di essere un artista - ci dicono Rosanna e Simona Cieri, rispettivamente autrice e coreografa della Compagnia - ha in mano strumenti per arrivare alla gente che possono essere molto potenti. In questo senso, l’arte può essere usata come espressione di dissenso verso qualsiasi forma di omologazione del pensiero e come strumento di denuncia. Noi crediamo che di fronte a certe questioni come la pace, il rispetto dei diritti umani, le discriminazioni, la libertà di espressione, il rapporto diseguale tra nord e sud del mondo, l’ingiustizia, non ci si possa astenere.”
CONFINI è un lavoro forte, di grande denuncia, in cui la Palestina, il Kurdistan o la Cecenia, assurgono a simbolo per tutti quei popoli cui viene negato un luogo di esistenza.
Per i confini si è sempre combattuto, ma oggi, nell’era della globalizzazione, grossi interessi economici internazionali contribuiscono ad inasprire i conflitti e fomentano lo scontro per poter gestire indisturbati risorse strategiche, nascondendosi dietro a differenze di etnia o di religione.
MOTUS ha scelto di raccontare tutto questo utilizzando la continua interazione tra danza e immagini. La scelta della multimedialità, che ha permesso alla compagnia senese di aggiudicarsi il Premio Internazionale Teatarfest 2006, crea una interazione continua tra le immagini virtuali dei danzatori sullo schermo e quelle reali in movimento sul palco.
Così la coreografia di Simona Cieri, è interpretata da cinque danzatori che si moltiplicano dialogando con le loro controparti virtuali.
Il risultato è di grande impatto visivo e la qualità è particolarmente elevata, grazie anche alla collaborazione dei professionisti del Video Professional Studio di Siena.

Lo spettacolo è prodotto con il contributo della Regione Toscana e del Comune di Siena.




Curriculum della Compagnia

MOTUS danza è compagnia residente presso il Teatro Comunale dei Rinnovati di Siena, riconosciuta dalla Regione Toscana e dal Comune di Siena. La compagnia è associata ADAC (Associazione Danza e Arti Contemporanee) e ARCI. E’ componente di FEDERDANZA/AGIS e membro delle due emanazioni dell’UNESCO dedicate alla danza, l’International Dance Council (CID) e la World Dance Alliance (WDA).
I MOTUS nascono al Piccolo Teatro di Siena, da un'idea di Simona Cieri, ballerina e coreografa di formazione classica, passata, successivamente, a modi espressivi moderni, jazz e contemporanei. Iniziano la loro attività nel 1991 con il nome di Duncaniando, in omaggio all’arte e al potere di innovazione di Isadora Duncan. In tre anni di attività, allestiscono tre lavori originali, Profilo di donna, Arti magiche e Recitango, e concorrono alla realizzazione di spettacoli di altre compagnie (Chille de la Baldanza, Hal Yamanouchi). Recitango segna l’inizio della collaborazione con il gruppo di Rosanna Cieri, giornalista e scrittrice, che rimarrà l’autrice dei testi della compagnia anche negli anni seguenti. Le sorelle Rosanna e Simona Cieri cureranno congiuntamente la regia degli spettacoli anche per i successivi allestimenti.
A seguito dell’esperienza professionale maturata, confermata anche da riconoscimenti nazionali (premio Spello per la coreografia 1994) il gruppo cambia nome. Con il nome di MOTUS prosegue la collaborazione, iniziata nel 1991, con il Comune di Siena che si protrae ininterrottamente fino ad oggi.
I MOTUS collaborano con la Fondazione Toscana Spettacolo, la Fondazione Umbria Spettacolo, l’ETI e ARTEUROPA FESTIVAL che, nel 1998, coproduce lo spettacolo State zitti se potete.
Nel 2000, i MOTUS fondano a Siena il Centro internazionale d’Arte, come sede operativa della compagnia, e centro didattico per l’insegnamento artistico interdisciplinare a partire dal linguaggio della danza e del corpo.
Partecipano a importanti rassegne nazionali e a prestigiosi Festival internazionali (Teatarfest, Man-in-Fest, Le notti di Bascarsija, Dance Shorts, Vignaledanza, Florence Dance Festival, Arteuropa Festival, DanzaEstate a Villa Strozzi, Per Antiche Vie, Estate Fiesolana, Emozioni in movimento, Festival delle Rocche, Solstizio d’Estate, Ballet, La Città Aromatica, Danza Oltre, Maravee, Estate a San Salvi, La città vicina, Rievocazioni, Che danza vuoi?, etc..).
Nel 2004 presentano lo spettacolo Schiavi al Seymour Weiner Theater di New York e tengono stage, laboratori e workshop al BOCES Cultural Art Center di Long Island. I lavori dei MOTUS sono molto apprezzati all’estero, come dimostrano le diverse tournèe in Olanda, Spagna, Grecia e Venezuela. La particolare attenzione rivolta ai paesi dell’Est Europeo li porta periodicamente in Romania, Polonia, Ungheria, Croazia e Bosnia Erzegovina. L’attenzione degli operatori ed esperti a livello internazionale nei confronti della compagnia è testimoniata anche da importanti riconoscimenti. MOTUS ha infatti vinto il Premio Internazionale TEATARFEST 2006.

Nei lavori dei MOTUS il linguaggio della danza e quello del teatro dialogano costruendo mosaici strutturati secondo il principio del contrasto estetico tra tensione e distensione. I temi del movimento e del corpo interagiscono con altri linguaggi artistici travalicando limiti espressivi predeterminati. Il risultato estetico è di grande impatto emozionale ma non prescinde mai dal contenuto. Infatti la ricerca artistica della compagnia è del tutto originale e può essere definita con il termine francese “engagé”, nel senso di un impegno etico alla scoperta di nuovi vocabolari rivolti alla trattazione di argomenti di impatto sociale. Per i MOTUS la denuncia diventa arte attingendo alla poesia, all’immagine, al simbolo e all’ironia.

Produzioni: Profilo di donna (1992) ,Arti Magiche (1993), Recitango (1994), Soggetto (1995), Pulcinella (1996), Perchè non invitiamo Paolo Conte? (1997), State zitti se potete (1998), Mixmotus (1999), Afrodite imprigionata (2000), Se è femmina uccidetela (2001), Di Terra e d’Aria (2002), Il Dono del Tempo (2002), Hai visto i dischi volanti? (2003), La stazione (2003), Costruire la scena (2003), Schiavi (2003), Fuori Luogo (2004), Migranti (2004), Thalassa (2004), SET UP (2004), I vicini di casa (2004), For me solo (2005), Frattali (2005), Implosione (2005), Against the Silence (2005), Le mosche (2005), A chi volete darla a bere (2005), Il respiro del mondo (2005), Trailer di AQVA (2005), AQVA (2005), IN DEEP (2005), Equilibri (2006), No brain (2006), Lift (2006), Universi disgiunti nel rollìo del tempo (2006), Free fire zones (2006), Shaky lives (2006), Garibaldi fu ferito (2006), Blind Justice (2006) , Confini (2006), On the border (2007), NO LIMITS (2007), Forever Young (2007), next Era (2007), Limiti (2007), Con la testa (2007), PACS (2008).