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18 APRILE - ore 21,00 SALA GIANCARLO NANNI
DOPPIO ASSOLUTO
Alessandro Preziosi & Michele Rabbia

LA DIVINA MIMESIS di Pier Paolo Pasolini

"È un'idea che risale al 1963, ma finora non sono riuscito a trovare la chiave giusta. Volevo fare qualcosa di ribollente e magmatico, ne è uscito qualcosa di poetico anche se in prosa […] a un Inferno medioevale con le vecchie pene si contrappone un Inferno neocapitalistico. Ma siamo, per il momento, al "mezzo del cammin di nostra vita…" "opera, se mai ve ne fu da farsi, e, per mio strazio, così verde così verde, del verde di una volta, della mi joventud, nel mondaccio ingiallito della mia anima..." Il recital riflette, nel tema della rassegna (doppio assoluto), il rapporto metalinguistico tra Pasolini e Dante, come nel dialogo in scena tra parola e musica, e al tempo stesso indica un commento al testo dantesco, che per Pasolini è in effetti "mimesi" (o imitazione) della realtà e dei linguaggi che si adottano per rappresentare la vita, così che i testi circolano di continuo, aprendosi su orizzonti dell'opera imitata e dell'opera nuova che da quella scaturisce. Come Pasolini intraprende un suo "Inferno" in chiave dichiaratamente autobiografica sdoppiandosi in Dante e in Virgilio, così quindi la narrazione si sdoppia in parola e musica, paesaggio sonoro percussivo che ci accompagna nell'inesausto confronto con la letteratura e la realtà del nostro tempo. E come Dante, Pasolini è critico caustico del suo tempo, ma attualizza al presente il testo dantesco, immagina un viaggio nell'oltreterra, con una guida, che non è Gramsci o Rimbaud, che Pasolini sente come simili, o, ironicamente, Chaplin , ma comunque, come Virgilio, un poeta, ovvero Pasolini stesso, o meglio un doppio di se stesso: il "poeta civile" che Pasolini era negli anni Cinquanta , con la passione per il popolo, la storia, l'ideologia, il mito e lo stile. Il viaggio nell'Inferno è, in Pasolini, un viaggio nell'"Irrealtà" che non è fuori di noi. Al contrario, "altro luogo non è che il mondo" : un universo sociale percorso dal consumismo, dal crollo dei valori precipitati nella "volgarità" e nel "conformismo" e dalla tremenda fine degli ideali di "purezza", "altezza morale" e "onestà intellettuale". Una generazione politicamente e socialmente ridotta a "un'ombra, una sopravvivenza" che annovera tra i mali peggiori, sul piano esistenziale; l'ignavia e che risulta oggi di straordinaria attualità.

©khora.teatro 2011

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preziosi rabbia

ALESSANDRO PREZIOSI
Dopo il debutto in teatro nel ruolo di Laerte nell'Amleto, diretto da Antonio Calenda, raggiunge il successo in televisione come uno dei protagonisti della soap opera Vivere e della fiction Elisa di Rivombrosa. Successivamente decide di tornare al teatro con il Re Lear, per la regia di Calenda, nel ruolo di Edmund, seguito dalla commedia musicale Datemi tre caravelle, in cui interpreta il ruolo di Cristoforo Colombo. Nel 2004 è protagonista del suo primo film Vaniglia e cioccolato, regia di Ciro Ippolito, e della miniserie televisiva Il capitano di Vittorio Sindoni, trasmessa da Rai 2.
Nel 2007 appare sul grande schermo con i film I Viceré di Roberto Faenza, e La masseria delle allodole, diretto da Paolo e Vittorio Taviani. Nel 2008 torna in televisione su Rai Uno con Il commissario De Luca, 4 film tv, tratti dai romanzi di Carlo Lucarelli, regia di Antonio Frazzi, con cui vince l'Efebo D'Argento per la "magistrale interpretazione" ed il premio internazionale Golden Chest. Sempre nel 2008 è produttore e interprete di due eventi teatrali: il melologo Il Ponte, scritto da Pennisi con musiche di Di Battista, e Amleto, riduzione dell'omonima tragedia di Shakespeare su testi di Eugenio Montale. Sul fronte cinematografico, Preziosi è fra gli interpreti del film Il sangue dei vinti per la regia di Michele Soavi presentato come evento speciale nell'ottobre 2008 alla Festa del Cinema di Roma. A settembre 2009 Preziosi gira Mine vaganti di Ferzan Ozpetek e nel gennaio 2010 è Sant'Agostino nella miniserie di Lux Vide, seguita su Raiuno da una media di 7 milioni di spettatori. Nello stesso anno fa parte dell'esilarante cast del nuovo lavoro di Fausto Brizzi: la doppia pellicola Maschi contro Femmine' e Femmine contro Maschi'.

MICHELE RABBIA
Nato a Torino nel '65, dopo aver compiuto i primi studi presso la “Scuola Civica di Savigliano”, sotto la guida del Maestro Giorgio Artoni, Rabbia segue i corsi di batteria con il Maestro Enrico Lucchini. Nel 1989 si reca negli Stati Uniti dove ha la possibilità di frequentare le lezioni di Alan Dawson e Joe Hunt. Rientrato in Italia si trasferisce a Roma e nel '94 entra a far parte del gruppo Aires Tango guidato dal sassofonista argentino Javier Girotto; con questa formazione registra sette dischi e compie oltre 300 concerti che vedono, in alcuni casi, la collaborazione di musicisti come Enrico Rava, Paolo Fresu, Peppe Servillo e Gianni Coscia. Il suo interesse per la musica improvvisata lo porta a collaborare in studio e dal vivo con diversi musicisti come: Michel Godard, Rita Marcotulli, Charlie Mariano, Antonello Salis, Stefano Bollani, e tanti altri. Vanta numerose incisioni come co-leader soprattutto al fianco di Stefano Battaglia, con incisioni per Splasc(h), Via Veneto Jazz ed Ecm. Il suo primo disco da leader esce nel settembre 2006 per CamJazz: “Shiftin Grace” realizzato in duo con la pianista Marilyn Crispell e l’apporto in diversi brani di Vincent Courtois. Le sue collaborazioni si estendono: al teatro, dove lavora con Fausto Paravidino, David Riondino e Mara Baronti; nella danza con Tery J. Weikel, Magda Borould Pascal, Rossella Fiumi e con la compagnia di teatro-danza di Pisa; nella letteratura con la scrittrice Dacia Maraini e nella pittura con Gabriele Amadori.


Biglietto 20,00€ (15,00€ con riduzione)