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13-29 APRILE 2012

loghiCompagnia Verdastro Della Monica in collaborazione con TSI La Fabbrica dell'Attore
SATYRICON
una visione contemporanea
da Petronio

ideato e diretto da Massimo Verdastro
Testi di Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magdalena Barile, Lina Prosa
Coordinamento drammaturgico di Luca Scarlini e Massimo Verdastro

con
Massimo Verdastro, Alessandro Schiavo, Luigi Pisani, Giuseppe Sangiorgi, Andrea Macaluso, Marco De Gaudio, Giovanni Dispenza, Tamara Balducci, Valentina Grasso, Giusi Merli
e con la partecipazione di Silvio Benedetto, Francesca Della Monica, Charlotte Delaporte, Anna Moroni
Scene e costumi:  Stefania Battaglia
Drammaturgia musicale: Francesca della Monica
Movimenti di scena:  Charlotte Delaporte
Luci: Valerio Geroldi, Tommaso Checcucci, Marcello D’Agostino
Ritratti video: Massimo Verdastro, Marzia Maestri
Opera video 'Carmen in Fine': Theo Eshetu

Regia: Massimo Verdastro


GUARDA LA FOTOGALLERY (foto Fabio Gatto)>>

eumolpo

PROMO VIDEO

Dal 13 al 19 aprile 2012
Capitolo I - La Pinacoteca di Eumolpo di Antonio Tarantino, con un prologo - La guardiana di Luca Scarlini
Capitolo II – Tra scuola e bordello di Marco Palladini
Capitolo III – Quartilla di Letizia Russo

Dal 20 al 26 aprile 2012
Capitolo IV – La cena del nulla di Massimo Verdastro e Andrea Macaluso con due monologhi: Il lupo mannaro di Magda Barile e Fortunata di Letizia Russo
Capitolo V - Nell'anno di grazia post-naufragium di Lina Prosa

27-28-29  aprile 2012
Capitolo I – Capitolo II – Capitolo III- Capitolo IV - Capitolo V

Il “Satyricon” di Petronio è una delle opere capitali della classicità latina; in quello che ci resta del grande romanzo, corre la raffigurazione di una quotidianità che parte e torna alla Suburra, a un luogo che è tanto della mente come del corpo.

satyricon

“SEI DRAMMATURGHI ITALIANI PER UN SATYRICON CONTEMPORANEO:  è l’idea portante del  progetto ideato e diretto da Massimo Verdastro che ha coinvolto alcuni degli autori  più significativi - Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magda Barile, Lina Prosa -  nella rivisitazione di numerosi  episodi del romanzo, con l’intento di trasformare la scrittura petroniana in scrittura teatrale.
Ne sono scaturite sette drammaturgie inedite, che sono andate a costituire il tessuto di un Satyricon contemporaneo, articolato in cinque momenti teatrali, denominati Capitoli.
“Ogni autore ha esplorato quelle pagine antiche - sottolinea Massimo Verdastro -  interpretandole in  modo personale, pur aderendo all’intento comune di non tradire mai lo spirito di Petronio. Una pluralità di voci, quindi, ognuna diversa dall’altra per lingua e stile, così come diversi sono le lingue e i generi del Satyricon, ma anche  un’opportunità rara che ha messo la mia Compagnia in stretto contatto con coloro che scrivono per il teatro, i quali, in questa occasione, hanno scritto su invito di chi il teatro lo pratica costantemente, consentendo una relazione viva, sempre incentrata sul confronto e sulle necessità concrete della pratica scenica, non solo dell’attore ma anche di chi crea le scene e i costumi, le musiche, le luci, i video.”

satyricon

Nato e cresciuto attraverso numerose fasi laboratoriali, il progetto Satyricon è nondimeno il risultato di un incontro/confronto tra un folto numero di attori e un’équipe di creazione interdisciplinare (Francesca della Monica, cantante e performer, Stefania Battaglia, scenografa e costumista, Charlotte Delaporte, coreografa, Theo Eshetu, video artista, Silvio Benedetto, pittore e  muralista di fama internazionale).

I singoli Episodi/Capitoli, allestiti dapprima autonomamente e in tappe successive, nel corso di un triennio, nell’occasione di questa presentazione al Teatro Vascello, confluiscono in un allestimento complessivo e di sintesi dei molteplici contributi autoriali. 

Un viaggio appassionante, parallelo al viaggio sfrenato dei giovani protagonisti di quel capolavoro che qualcuno ha definito “il romanzo crudele della giovinezza” e non a torto  perché le avventure di Encolpio, Ascilto e Gitone ci riportano prepotentemente a quella condizione umana dove tutto è permesso e dove si ha la convinzione di essere “sani, eterni, invincibili”.
Petronio però ci ricorda che quella stagione è destinata a finire come la vita del resto, e allora, nel romanzo, tutti i personaggi corrono, corrono sfrenatamente contro il tempo, con l’illusione di sconfiggere la morte.

Il Satyricon contemporaneo della  Compagnia Verdastro della Monica è nato lontano da logiche di potere o da spartizioni di torte più o meno appetibili; è il risultato di uno  sforzo produttivo, non privo di difficoltà, in gran parte della Compagnia, e in parte supportato dalla condivisione e dall’accoglienza di strutture amiche, come  il Festival Internazionale Fabbrica Europa di Firenze,   Fondazione Sipario Toscana/La Città del Teatro  e il suo Metamorfosi Festival di Cascina (PI), Palermo Teatro Festival, Officina Giovani di Prato,  il Teatro delle Donne di Calenzano (FI), Il Centro Amazzone di Palermo e ArtistiperAlcamo.

Nel foyer del Teatro Vascello,  si terrà  la mostra di Silvio Benedetto "Disegni per un Satyricon".

 

I Capitolo -  LA PINACOTECA DI EUMOLPO di Antonio Tarantino
con un prologo - La Guardiana di Luca Scarlini

L’episodio è ambientato nella pinacoteca, la quintessenza di un museo, dove lo studente Encolpio e il poeta Eumolpo si rifugiano per cercare riparo in vari momenti delle loro vite raminghe. Il filo di un doppio senso cuce i loro discorsi: l’educazione è in primo luogo palestra d’erotismo, in cui il corpo segue le barocche acrobazie della parola. Tramontata l’età dell’oro di cui tutti cianciano, senza tuttavia riuscirne a dimostrare l’esistenza, resta quella sconsolata della merda, girone infernale d’onta e di vergogna.

II Capitolo - TRA SCUOLA E BORDELLO di Marco Palladini

I trei giovani protagonisti - Encolpio, Ascilto e Gitone - si muovono sullo sfondo della Roma odierna, luogo emblematico di corruzione e disfacimento di una società che  confina al consumo delle merci la ragione d’essere degli uomini. Si parla una lingua che allo stesso tempo è debitrice del romanesco del Belli e della neolingua degli sms.

III Capitolo – QUARTILLA di Letizia Russo

Nell’invenzione teatrale di Letizia Russo, il personaggio di Quartilla, sacerdotessa del dio Priapo, più che mai determinata a punire i profanatori dei suoi riti orgiastici, diventa  una sorta di bizzarra highlander, in grado di attraversare le epoche senza mai invecchiare.  Recitato interamente in latino maccheronico, il terzo episodio petroniano è scandito da ritmi esuberanti e da piccoli grandi colpi di scena che moltiplicano apparizioni e trasformismi degli  esilaranti assistenti di Quartilla, Psiche, Pannuchis e Boy George.

IV° Capitolo – LA CENA DEL NULLA di Massimo Verdastro e Andrea Macaluso
con due monologhi: Il lupo mannaro di Magda Barile e Fortunata di Letizia Russo

In questa  rivisitazione del simposio petroniano,  Massimo Verdastro e i suoi collaboratori si misurano in maniera più diretta con la parola del romanzo antico.
L’episodio della cena, l’unico che ci è arrivato intero, rivive in una tessitura drammaturgica che, allo stesso tempo, dà conto della farsa e della melanconia che pervadono il suo protagonista – Trimalcione -  il cui esibizionismo di sfarzo e di carnalità richiama, anche troppo facilmente, il mondo che oggi vediamo nella finestra della televisione.
Ospite d’eccezione: Anna Moroni, superstar televisiva del programma La prova del cuoco.

V Capitolo – NELL’ANNO DI GRAZIA POST NAUFRAGIUM di Lina Prosa

Lina Prosa rivisita l’episodio finale del Satyricon, il naufragio sulla spiaggia di Crotone, proponendo un testo in due quadri  ‘Verso Trimalchiopolis’ e ‘Carmen in fine’.
Nel primo quadro, i due giovani protagonisti, Encolpio e il suo amante Gitone, si scoprono alla deriva in un luogo indecifrabile. Nel secondo quadro, nella  città di Trimalchiopolis - banchetto grande quanto una città di una civiltà ingorda, ora distesa di ossa e rottami - il monologo del vecchio poeta Eumolpo, esteta irriducibile e maestro di vizio e di superiore saggezza,  segna il malinconico de profundis di una civiltà che agonizza in una risata lubrica.