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DAL 6 ALL'11 DICEMBRE - RASSEGNA ROMACITTÀTEATRO

TEDACÀ
STRANI-IERI
Da sud a nord. La nostra storia parte da qui.

Regia Simone Schinocca

Con Valentina Aicardi | Elio D'Alessandro
Antonella Delli Gatti | Silvia Freda | Costanza Maria Frola
Paolo Li Volsi | Nicola Marchitiello | Giuliano Scarpinato*
*nelle repliche del 8 e 11 dicembre sostituisce Elio D'alessandro

Ideazione: Simone Schinocca
Assistenza alla regia: V alentina Veratrini
Drammaturgia: Simone Schinocca - Livio Taddeo
Scenografia: Federica Beccaria
Costumi: Agostino Porchietto
Immagine della fabbrica: Aziz El Youssoufi
Banda: Pappazzum
Musiche e arrangiamenti: Elio D'Alessandro
Registrazioni sonore: M iao (Musica Internet Arte e Oltre)
Progetto grafico: Silvio Giordano
Ufficio stampa: Francesca Mazzocca
Distribuzione: Nido di ragno - Tedacà - La tela di aracne
Responsabili tecnici: Giuseppe Venuti - Walter Schinocca

STRANIERI

"UN QUADRO A TINTE FORTI E CANGIANTI..."
MAURA SESIA - LA REPUBBLICA

"LUNGHISSIMI APPLAUSI E CALDA COMMOZIONE
PER STRANIERI..." VALERIA OTTOLENGHI - IL CORRIERE


"UN continuo scorrere di stati d'animo, sorrisi,
commozioni, esasperazioni e speranze, ricordi e sogni…"
GIGI DALL 'AGLIO - presidente Festival di resistenza GATTATI CO (RE)


"uno spettacolo che fra risate e bellissime suggestioni
parla al cuore"... mail di uno spettatore

STRAN-IERI

"Tra il 1950 e il 1970 milioni di contadini del sud Italia abbandonano le campagne per recarsi nelle grandi città del nord. Torino è una delle mete privilegiate di questa ondata di immigrazione. La città ne viene completamente stravolta, trasformata.
STRANI-IERI, alternando grande ironia e commozione, narra questa storia dal punto di vista delle persone che ne furono i protagonisti principali, ovvero gli immigrati. Uno spettacolo che ne ripercorre tutte le tappe: dalla scelta della partenza, il viaggio sull'ancora esistente "treno del sole", l'arrivo, l'ambientazione, il lavoro, la fabbrica, la casa, il primo ritorno a casa, le prospettive
future. Da sud a Nord, la nostra storia parte da qui...

Come Partire
Il materiale di partenza è frutto di una ricerca storica e bibliografica e soprattutto di 47 chiaccherate/interviste realizzate dai giovani
della nostra associazione. La richiesta è stata quella di raccogliere le storie delle persone, ma soprattutto provare a fermarsi su alcuni aspetti utili alla creazione delle immagini e delle suggestioni dei diversi quadri che hanno composto lo spettacolo. È stato chiesto ai ragazzi di soffermarsi sul perché le persone avevano fatto questa scelta, quale era il loro sogno, cosa immaginavano
del loro futuro mentre preparavano la valigia, quali oggetti ricordavano di avervi messo, quali assolutamente dovevano portare
con sé.
Provare a farsi raccontare un'immagine del treno e del viaggio, la prima cosa che si ricordavano appena scesi in stazione, la musica che associavano a quei giorni, un oggetto che ricordavano della prima casa a Torino, un'immagine del primo lavoro. La prima persona "torinese" conosciuta, l'impatto con il freddo, con la neve, come passavano il tempo libero, chi avevano abbracciato la prima volta tornati a casa nel sud, cosa mangiarono, quando accadde il primo ritorno… raccogliere la testimonianza attraverso non le sensazioni, bensì attraverso la ricostruzione di oggetti, di profumi, di colori, di cose concrete, che sono stati punti di partenza per la messa in scena.

L'IMMAGINE INIZIALE
Sul ciglio di un dirupo di Matera alcune donne tengono in mano un oggetto della persona partita destinazione nord. Donne che urlano al vento il nome del proprio caro e gli fanno domande, soprattutto quando diventavano troppi i giorni di silenzio senza alcuna notizia. Donne che affidano al vento le loro domande, il loro affetto, la voglia di sapere che tutto procede al meglio. Con questa immagine inizia il nostro racconto. Le donne sono le protagoniste privilegiate, e molto attraverso i loro occhi e i loro corpi si svolge la storia. Perché loro – le donne – sono state le prime testimoni di questa profonda trasformazione quando non partivano o nel ruolo di madre, di sorella, quando attendevano il ricongiungimento nel ruolo di promesse o sposate. Allo stesso tempo sono state anche protagoniste, quando giungevano al nord, andando a stravolgere il loro ruolo sociale, le regole e le consuetudini avute fino a quel momento.

L'EVOLVERSI DEI QUADRI
Spesso la parola lascia spazio alle immagini e alle suggestioni delle figure create dagli attori. Lo spettacolo è caratterizzato da un susseguirsi di quadri che sfumano e si mescolano nel loro passaggio. Ogni quadro è legato a una suggestione visiva, data dal cambio degli elementi scenografici, dalle azioni degli attori e dall'evolversi dei loro costumi.

La sequenza dei quadri
La valigia
: tutto quello che stava prima della partenza e la scelta di abbandonare la propria terra.
Il treno: il viaggio, l'attesa e la speranza del cambiamento, la perdita delle proprie certezze, la confusione e lo smarrimento.
Il tram: il primo passo nel nuovo mondo, nella nuova vita, l'impatto con l'arrivo, la città, la certezza che quello che si era immaginato sarà profondamente diverso.
Il ballatoio: la casa, la prima casa, il valore, la fatica, l'ironia di alcune proibizioni, la ricerca di un posto migliore.
Tanu e tanuzza: la ricerca di una casa e di una scuola per i figli, la città che esplode…
La fabbrica: le parole lasciano spazio a una catena di movimenti, che diventano un gioco sempre più frenetico a cui seguono i racconti delle reali condizioni di molti reparti delle fabbriche di allora (la verniciatura, le fonderie, la catena di montaggio…).
La festa: la vita inizia a riprendere ordine, un senso, c'è spazio per l'emozione, per l'incontro, il matrimonio.
I piemontesi: passa il tempo, e quel mondo estraneo diventa famigliare. Si ride, si scherza si lavora con i piemontesi e un po' nell'aria rimane un dubbio: e se anche gli Strani-ieri fossero oramai un po' piemontesi?
La "maronna": il primo ritorno a casa, la festa del paese, la banda. In questo quadro frenetico, l'euforia della banda e della festa.
Il finale: quasi come in un film che scorre veloce si vede in pochi minuti quello che succederà nei venti anni successivi, i primi traguardi, il benessere economico, i figli e la loro possibilità di crescita. Il tempo scorre a velocità incredibile, traguardo dopo traguardo e fatica dopo fatica, giusto il tempo di gioirne. E buio.

LA DOMANDA
Come compagnia ci siamo molto interrogati se inserire qualche riferimento all'immigrazione dei nostri giorni. Rileggendo, rivivendo questa storia – la nostra storia – molte sono le connessioni emerse non solo per l'emigrazione che sta vivendo in questi anni il nostro paese, ma anche con i fenomeni migratori di altri paesi europei. La scelta è stata quella di non inserire alcun riferimento esplicito a quanto il nostro paese sta rivivendo. Obiettivo principale di tutto lo spettacolo è quello di riportare viva una grande storia di immigrazione interna del nostro paese con tutte le potenzialità e fatiche connesse. L'auspicio è che dalla rilettura della nostra storia lo spettatore si chieda se quello che sta ricapitando in questi anni non abbia dei forti nessi con quanto appena visto. Una rappresentazione che speriamo possa far nascere una domanda in particolare. Se questa storia non possa rileggersi negli occhi delle persone che da ogni dove stanno giungendo nel nostro paese e in ogni altro paese con un'unica speranza: che le generazioni future possano vivere in un mondo migliore.

 

Prezzi biglietti Intero € 20.00 | Ridotto € 15,00
Orari spettacoli mar-sab: ore 21 | dom: ore 18