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Home > Cartellone > Mostri che abbiamo dentro


dal 3 all’8 febbraio
LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO STABILE D’INNOVAZIONE
Mostri che abbiamo dentro. Omaggio a Giorgio Caproni, seconda parte. 1975-1990
ideato e diretto da Gianluca Bottoni
con Gianluca Bottoni, Fabio Crosara, Claudio Scattolini, Claudia Costantini, Tiziana Lo Conte, Maria Concetta Liotta
scene e costumi Ira Migliucci e Silvia Serenari
musiche M° Paolo Lucci

Roma, città dei pellegrini di tutte le religioni e di tutte le arti, città delle lingue e delle culture, ha sempre accolto artisti, autori, poeti di diversa provenienza, li ha cullati ed ispirati pervadendo dei suoi colori e della sua vitalità poetiche e opere. Giorgio Caproni è uno di loro, che scelse la capitale, quartiere Monteverde: a lui rende omaggio Gianluca Bottoni, chiudendo con Mostri che abbiamo dentro il percorso nella vita e nell'opera del poeta livornese, iniziato nella scorsa stagione con uno spettacolo che si fermava al 1975. Quell'anno è una cesura, nel lavoro e nella vita di Caproni, fortemente segnati, entrambi, dalla morte dell'amico Pasolini. Da allora prende l'avvio lo stile più intimo e crepuscolare, filosofico e immaginifico della sua scrittura, in opere che sembrano partorite dall'inconscio.
Metafora scenica per il racconto è quella di un bosco notturno, “più profondo e nero dei più profondi pensieri”, in cui, a caccia di se stesso, il poeta si perderà. Tra apparizioni e sparizioni, suoni ed echi, gli spettatori, scortati dal contrappunto di una musica quasi d'operetta, si addentrano con Caproni, come un Franco Cacciatore, nei recessi più oscuri della mente, proprio a caccia dei Mostri che vivono in noi, psicologici e biologici, religiosi o politici che siano.

Fa freddo nella Storia. Voglio andarmene
Giorgio Caproni