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Home > Cartellone > Animalie 5-10 Aprile GIARDINI PENSILI ANIMALIE un commentario scenico a "L'aperto" di Giorgio Agamben regia, musica, video, luci: Roberto Paci Dalò con: Azzurra Migani scene: Edoardo Sanchi live video mixing: Filippo Giunchedi mixer luci: Lora Casadei software live video: Tom Demeyer / STEIM Amsterdam disegni: Oreste Zevola voce registrata e elaborata: Giorgio Agamben collaborazione drammaturgica: Nicoletta Fabbri assistente alla regia e cura: Lora Casadei produzione: Giardini Pensili, 2.Tants Tallinn, Musiques Nouvelles Mons, Ailleurs, Commune d'Ixelles, Transcultures Bruxelles in collaborazione con: Teatro Petrella Longiano, GMEM Marseille, STEIM Amsterdam, Maison du Spectacle la Bellone Bruxelles, [ dyne.org ] Vienna, Astragali Lecce con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Provincia di Rimini, Comunità Europea / Cultura 2000 ringraziamenti: Anna-Lisa Lepasepp, Tania Arias Winogradow, Michele Chiaruzzi, Alessandra Ripa, Pierpaolo Paolizzi, Sandro Pascucci, Philippe Franck, Jean-Paul Dessy, Jaromil, Priit Raud, Santarcangelo dei Teatri "L'animale ha memoria, ma nessun ricordo" Heymann Steinthal "Dove la scienza classica vedeva un unico mondo che comprendeva dentro a sé tutte le specie viventi gerarchicamente ordinate, dalle forme più elementari fino agli organismi superiori, Uexküll pone invece una infinita varietà di mondi percettivi tutti ugualmente perfetti e collegati fra loro come come in una gigantesca partitura musicale e, tuttavia, incomunicanti e reciprocamente esclusivi. Troppo spesso noi immaginiamo che le relazioni che un determinato soggetto animale intrattiene con le cose del suo ambiente abbiano luogo nello stesso spazio e nello stesso tempo di quelle che ci legano agli oggetti del nostro mondo umano. Questa illusione riposa sulla credenza in un mondo unico in cui si situerebbero tutti gli esseri viventi. Uexküll mostra che un tale mondo unitario non esiste, così come non esistono un tempo e uno spazio uguali per tutti i viventi. L'ape, la libellula o la mosca che osserviamo volare accanto a noi in una giornata di sole, non si muovono nello stesso mondo in cui noi li osserviamo né condividono con noi - o fra di loro - lo stesso tempo e lo stesso spazio". (Giorgio Agamben) ANMALIE lavora su una sensorialità estesa sfruttando tutte le possibilità dell'immagine e del suono per creare un'opera che immerge il pubblico in un inusuale flusso di immagini e pulsazioni elettroniche dove l'idea di teatro si lascia alle spalle la parola per addentrarsi nei territori della trance e delle più avanzate esperienze sceniche e percettive. Un teatro sensoriale che riunisce tutte le arti. Sono utilizzate innovative tecnologie video e parte delle immagini - inclusi disegni originali di Oreste Zevola - sono create in diretta utilizzando software che permettono di catturare immagini provenienti dal palcoscenico per modificarle in tempo reale e riproiettarle su grande formato in una particolare scena - disegnata da Edoardo Sanchi - fatta di più superfici di proiezione. Un'unica performer - Azzurra Migani - è qui impegnata in un lavoro di grande fisicità confrontandosi e "dirigendo" questo dispositivo di ampie dimensioni. ANIMALIE è un commentario scenico al testo "L'aperto, l'uomo e l'animale" del filosofo Giorgio Agamben. La drammaturgia di questo pezzo si riferisce al testo di Agamben come glossa o contrappunto e nello spettacolo si può sentire la sua voce registrata elaborata in modo tale da avvicinarla - nella concretezza del suono stesso alle voci degli animali da lui evocati nel testo. - Roberto Paci Dalò
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