La fiaba è una ricerca della parola che crea la vita, del silenzio che crea il suono, del segno che crea il sogno. Il Progetto Grimm, al quale Lenz Rifrazioni lavora da tempo, coniuga tutti gli elementi di seduzione della fiaba, seguendo un percorso che finora si è fermato su Cenerentola e su Biancaneve e che proseguirà con Pollicino. In progetti monografici, nati per connessioni e concatenazioni, il gruppo adotta una poetica che, al lavoro laboratoriale con gli attori, affianca una radicale fedeltà alla parola, pur tradotta ad uso e consumo della scena.
In Cappuccetto Rosso la fiaba diviene un gioco d’ombre. La bambina dal piccolo cappuccio trascina le ombre dei propri timori, desideri e differenze. Le ombre s’incarnano in lupetti d’uomo attratti dal bello, inesperti, ma mossi dall’istinto della caccia alla preda sconosciuta.
Ancora una volta il nucleo artistico di Parma riesce ad avvicinarsi a quei grandi classici considerarti irrappresentabili per la loro sperimentalità linguistica e drammaturgica specifica. Facendo del bello e del rigore la misura della propria attività, ed esprimendo una progettualità artistica riconosciuta, anche all’estero, come una fra le più originali ed interessanti del teatro di ricerca italiano.

“Che paura ho avuto! Com’era buio nel ventre del lupo!”
Cappuccetto Rosso