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Home > Cartellone > Tributo a Herbert Pagani


8 - 23 Gennaio 2005
La Fabbrica dell'Attore presenta
TRIBUTO AD HERBERT PAGANI (Uno strappo nel cielo)
A cura di Manuela Kustermann
Regia di Giancarlo Nanni
Con Manuela Kustermann e Miriam Meghnagi

Cercheremo di far rivivere la figura di questo grande artista che anticipò la multimedialita' e l'uso delle varie arti nello spettacolo. Attraverso le sue canzoni e i suoi scritti e i suoi quadri.
Herbert Pagani incrocio' la nostra vita nei primi anni '60 al teatro La Fede,il nostro vuole essere un dolce ricordo di quella giovinezza.....
Il dramma del popolo ebreo riassunto in una canzone magnifica…La stella d'oro, la stella di David è il simbolo di tutta la diaspora, un segni minuscolo ma più prezioso di tutto… si può perdere tutto, la terra, i beni, la tranquillità e prosperità ed anche la vita per proteggere questa piccola stella, questa stella d'oro.

Herbert Pagani si descriveva come un ebreo berbero: originario della Libia di confessione ebrea, sapeva fare la sintesi fra la tradizione ebraica e la tradizione mediterranea, il Suo Mediterraneo a cui era così attaccato.

Tutta la storia ebraica è riassunta: la terra promessa dove i contadini coltivano la terra, poi la partenza, l'inizio dell'errare, la fuga interrotta durante i secoli, fino all'ultimo crimine l'Olocausto che decima le famiglie…Dopo un tale dramma, per i superstiti non resta che un'ossessione : ritrovare la terra promessa, costi quello che costi.

Il problema della pace nel mondo, e in prima istanza quello della pace fra israeliani e palestinesi diventerà uno degli scopi della sua vita.
Con Arringa per la mia terra esce allo scoperto, e da uomo pubblico, si impegnava a fondo con scritti, conferenze, congressi, spettacoli e messaggi radiofonici e televisivi.
Uomo di sinistra ma senza dogmi cromati sostiene il Mapam, e partecipa alle campagne elettorali di François Mitterrand e Mario Soares.
Ma altri problemi gli stanno a cuore, la salvaguardia di Venezia. Alla città che gli é cara, dedica un disegno e poi un pamphlet cinematografico, Venise, amore mio, che l'Unesco sceglie come mezzo di informazione sui pericoli che minacciano la città e la laguna.
Primo a promuovere in radio campagne per una coscienza ecologica da ritrovare, si occupa e si preoccupa della congestione e del possibile crollo della civiltà dei consumi.
Medioevo Prossimo Venturo di Roberto Vacca gli ispira Megalopolis, un'opera-totale che viene scelta dal Ministro della Cultura francese per la riapertura del Palais de Chaillot al Trocadero. Megalopolis viene invitata poi al Festival dei due Mondi a Spoleto nel 1976.
Per questo spettacolo sono usate nuove tecniche scenografiche basate sul clonaggio di migliaia di immagini della nostra civiltà grazie alle due prime Rank Xerox a colori. I collages-xerigrafie saranno poi, fotografati e proiettati in animazioni su schermo gigante.
Ma chi, visitando questa mostra, vedrà le immense discariche che assediano Megalopolis, deve sapere che sono anche state per Pagani meravigliose miniere, depositi di imprevedibili tesori.
Passa ogni momento libero fra i vetri gettati dai Forni di Venezia, nei depositi di rifiuti e sulle spiagge, chiamato da quegli oggetti della terza età, gettati via dal mondo dello spreco e ai quali ridarà una nuova vita e una nuova dignità nei suoi assemblaggi, nei suoi legni, nei suoi metalli.
Dal 1979 ha chiuso con la scena, passa la vita tra la sua casa di Parigi, occupato alla stesura di un romanzo ,Préhistoire d'amour ancora inedito, e i due ateliers di Bari e di Milano dove prepara la sua prima grande mostra a New York.
Invitato nel 1987 a Parigi dal Presidente del Consiglio francese, partecipa a Arborescence, mostra sulla foresta e l'albero, esponendo tre "legni": Gerusalemme, Parigi e Milano d'autunno.
Nello stesso anno viene nominato Directeur Artistique du Centre Mondial de l'Heritage Culturel du JudaYsme Nord Africain, museo e centro culturale nel cuore di Gerusalemme.
Il suo ultimo intervento politico sarà la Lettera ai Fratelli, letta a Parigi e pubblicata in Italia dal Corriere della Sera.



Herbert Pagani
In esteso, Herbert Avraham Haggiag Pagani, nasce nel 1944 da una coppia di ebrei libici italianizzati e muore nel 1988 stroncato dalla leucemia.
Tra la sua poliedrica attività quella di attore, cantante, Dj per Radio Montecarlo, pittore, scultore.
Questo perché prosa, poesia scritta e cantata, animazione radiofonica, scenografia teatrale, tecniche video e creazione pubblicitaria, lo vedono impegnato costantemente e contemporaneamente secondo Pagani tutte le discipline sono fra di loro comunicanti. Il suo lavoro Megalopolis, tra musica e teatro viene acclamato al Festival dei Due Mondi di Spoleto.


Note di regia
Presentare HERBERT PAGANI come uomo politico ed artista, in uno spettacolo che cerca di scavare nella memoria della sua esistenza, per svelare l'immagine di un uomo , unico, per il coraggio e l'anticipazione visionaria ,e' un compito gravoso ma meravigliosamente stimolante.
Ebreo di Libia,questo grande artista eclettico ha rappresentato uno dei rari esempi di intellettuale che lotta per la pace tra israeliani e palestinesi,ma anche per affermare un nuovo modo di agire nel campo dell'arte.Sin dal 1960 e poi per altri 20 anni,Herbert Pagani ha dipinto,scritto,disegnato,cantato con nell'anima la forza dell'amore e della vita.
Questo Omaggio a Herbert Pagani, pensato con Manuela Kustermann,Miriam Meghnagi,Caroline Pagani e tutti gli amici che ci hanno aiutato , e' una occasione per costruire un'opera multimediale , che nasce nel suo studio di pittore,dove la Memoria riesce a restituirci momenti profondi e unici del suo e nostro linguaggio, popolare e poetico insieme.....
Giancarlo Nanni