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9-10 dicembre
QUARTETT
Voci: Annalisa Bianco, Gaetano D’Amico
Corpi: Veronica Landi, Antonio Barretta
Passanti: Norma Angelini, Sonia Brunelli
Regia : Annalisa Bianco e Virginio Liberti
Scene e luci: Horacio De Figueiredo
Suono:Otto Rankerlot
Costumi: Marco Caboni
Realizzazione scene: Norma Angelini, Sonia Brunelli, Edizione suono: Silvio Puzzolu

“Se so cosa voglio dire lo dico senza bisogno di mettermi a scrivere.” H. Muller
Nella breve storia di EGUMTEATRO non si è mai dato il caso di un testo teatrale “messo in scena”, cioè portato integralmente in palcoscenico. Il percorso è stato sempre lo stesso: a partire da un testo o da alcuni testi di un medesimo autore, ci si lascia condurre dalle molte possibilità offerte, dalle infinite (o finite) possibili variazioni.
In questo caso è diverso. Nelle parole di “Quartett” di Heiner Muller ci sono già tutte le strade percorribili tracciate. Questo accade sicuramente perché Muller usa la sua scrittura non per affermare un dogma teatrale bensì per verificare la labilità della scena. Non c’è certezza che il teatro, lo spettacolo siano lì. In un’intervista a Doris Glaser, Muller dice:
“La torta è buona se tutti gli ingredienti si accordano tra di loro. Una torta cattiva esiste ma se nessuno la mangia che senso ha la sua esistenza. Dunque non esiste. Nel teatro accade lo stesso. Tutto è lì tranne che il teatro. Io scrivo per cercare il momento-teatro che non è lì”.
Questa affermazione è per noi fondamentale, perché lo spettacolo si occupa della materia per potersi concentrare sulla sensazione, su ciò che è effimero.
“Quartett” di Heiner Muller è una delle più belle variazioni delle Relazioni Pericolose di Laclos e il romanzo di Laclos è fortemente influenzato dalle Passioni dell’anima di Cartesio. Cartesio, Laclos e Muller sono tre raffinati anatomisti dell’animo umano. Dissezionano il cadavere dell’IO, ne estraggono le interiora, le esaminano attentamente per arrivare alla conclusione che tutto funziona attraverso un indecifrabile mistero. Non basta la conoscenza delle differenti parti, l’essere umano è “essere nell’enigma”.

11-12 dicembre
HAMLETMACHINE
Interpreti: Gaetano D’Amico, Paola Lombardi, Sonia Brunelli (e altre donne più e meno giovani)
Regia : Annalisa Bianco e Virginio Liberti
Luci : Simone Fini
Scene: Horacio De Figueiredo
Suono : Otto Rankerlott
Video : Leonardo Rigon
Costumi : Marco Caboni

Ancora una volta. Ancora Hamlet. Ancora Muller. Ancora la bufera, il caos, il labirinto di una scrittura al limite del possibile. Hamletmaschine è un grumo, un concentrato, un meteorite pronto ad esplodere, pronto a presentarsi come enigma, pronto a sterminarci.
Ancora Muller. Ancora una volta. Le sue parole quelle frasi che creano una tessitura, una trama, una ragnatela. Ancora una volta. Egumteatro è lì. Imprigionato in quella ragnatela. Ma perché? Forse per guardare i faccia il dolore, la disperazione, lo smarrimento,la morte. Nessun filtro mediatico o artistico, nessuna masturbatoria poetica del dolore. Non può esistere poetica dove c’è il dolore. Non è possibile. Non è vero. Chi lo afferma sta bleffando. Non succede così. Il dolore non lascia spazio ad altro. Il dolore occupa tutto. E’ Tutto. Scompare il ragionamento, scompare l’identità, scompare lo spazio. Resta il tempo, la durata, tutto è lì: soltanto il dolore. Ma quando finirà?


Sabato 11 dicembre dalle ore 10.00
HEINER MULLER:
DUE O TRE COSE CHE SAPPIAMO DI LUI
Giornata di studio
Partecipano :
Franco Quadri, Andrea Nanni, Peter Kemnerer, Annalisa Bianco, Virginio Liberti, Giancarlo Nanni