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Home > Cartellone > Il raglio dell'asino


TEATRO VASCELLO - sala 2
dal 19 al 24 aprile 2005

COMPAGNIA LABORATORIO DI PONTEDERA
IL RAGLIO DELL'ASINO
Dedicato a L'idiota di F. Dostoevskij
seconda versione

con Alessandro Bertollini, Elena Ciardella, Marco De Liso, Andrea Fiorentini,
Luisa Pasello, Silvia Pasello, Silvia Rubes, Tazio Torrini
drammaturgia Roberto Bacci e Stefano Geraci - scene Monica Sereni - maschere Daniela Giurlani - luci Maurizio Viani - assistente alla regia Luisa Pasello
regia Roberto Bacci

Su una piazza, una mattina, un giovane straniero e solo, in cura presso un medico svizzero, ascolta il raglio di un asino. Quel suono sgraziato e straziante dà inizio al cammino del protagonista verso il ritorno in Russia. L'uomo “assolutamente buono”, secondo la celebre definizione di Dostoevskij, porterà scandalo e scompiglio nelle intricate, dolorose e miserabili trame di due famiglie agitate dalla presenza di Nastasia Filippovna, mantenuta di lusso e ribelle. Nel piccolo mondo in cui è precipitato si dice che l'epilettico principe, senza quasi un passato, abbia annunciato che la bellezza salverà il mondo. E in quest'annuncio i protagonisti dello spettacolo restano impigliati come di fronte a un ridicolo oroscopo, mentre la storia, precipita verso il suo inarrestabile esito…



Ispirato all'opera di Fedor Dostoevskij e principalmente a L'idiota, la prima versione de “Il raglio dell'asino” ha visto la luce a Pontedera dopo una lunga gestazione (ben 9 mesi di lavoro) nell'ottobre del 2003. E' il terzo capitolo di un'ideale trilogia che il regista pisano ha dedicato al confronto tra teatro e grandi romanzi, inaugurata nel 1999 con “Oblomov”, ispirato all'omonimo capolavoro del russo Ivan Goncarov, e proseguita con “Ciò che resta” nel 2001, basato su “La montagna incantata” di Thomas Mann. Nel corso delle repliche previste da una tournée internazionale che nel 2004 ha toccato la Polonia, il Montenegro e il Brasile, gradualmente “Il raglio dell'asino” è cambiato, grazie anche all'impulso dato dall'ingresso di un nuovo personaggio interpretato da Luisa Pasello e di un nuovo attore, Alessandro Bertollini al posto di Renzo Lovisolo nel ruolo di Lebedev.
Ma non si tratta solo di questo, come spiega lo stesso Roberto Bacci: “Il fatto di seguire, come regista, tutte le repliche dello spettacolo mi provoca prima o poi il bisogno di rimetterci le mani. Un po' per mantenere viva l'attenzione di tutti sul lavoro, ma anche per correggere o per ricercare nello spettacolo altri sensi o significati. Così è nata la seconda versione de “Il raglio dell'asino”. Anche se la struttura dello spettacolo può sembrare simile alla prima edizione, tuttavia sono state apportate variazioni significative: l'inserimento di un ulteriore personaggio e il cambiamento di alcuni testi hanno fatto sì che l'accento drammaturgico si spostasse su temi che nella prima versione, pur essendo presenti, non risultavano in primo piano. In questo modo l'equilibrio generale dei rapporti interni tra i personaggi è mutato, dando al lavoro una diversa vitalità. È un po' come se un deus ex machina, entrato improvvisamente nella nostra vita, pur lasciandola simile nella sua apparenza, la mutasse obbligandola ad attraversare esperienze che prima erano solo latenti, nascoste dietro la quotidianità”.