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presenta

MANUELA KUSTERMANN Deianira
in

LE TRACHINIE
di Sofocle, adattamento in inglese di Ezra Pound
traduzione italiana di Giancarlo Nanni

regia di Giancarlo Nanni
musiche Paolo Vivaldi

con
PAOLO LORIMER Ercole
MASSIMO FEDELE Messo, MAURIZIO PALLADINO Lica araldo,
SARA BORSARELLI Nutrice, MARCO VERGANI Illo, CHIARA BIGIONI Jole
Coro
Voci soliste
GABRIELLA AIELLO e PILAR
Danzatrici VALERIA ANDREOZZI, GEA LUCETTI,
BEATRICE MAGALOTTI, RITA RUBINO

scene e costumi Cristiana Agostinelli
coreografia Simonetta Alessandri
luci Valerio Geroldi

assistente scene e costumi Marco Alzari, realizzazione scene Danilo Rosati, realizzazione effetto speciale Ercole Fabio Piastra, video Paride Donatelli, Andrea Gallo, Francesco Milizia, Alessio Spirli, edizioni musicali Flipper, orchestrazioni aggiuntive Fabrizio Pigliucci, musica eseguita dai solisti dell’Ensemble Bradamante: Moshen Kassirosafar, Siamak Guran, Simonetta Imperiali


direttore di scena Corrado Capone, macchinista Danilo Rosati elettricista Fabio Alia, fonico Luigi Parravicini, sarte Anna Allegrini, Daniela Puggioni, calzature Pompei


LA TRAMA:
Deianira moglie di Eracle, in esilio nella città di Trachis, confida alla nutrice la sua angoscia perché non ha notizie del marito da 15 mesi. La nutrice le consiglia di inviare il figlio Illo in cerca del padre, ma giunge l’araldo Lica che racconta che Eracle è salvo e che sta celebrando il suo trionfo sulla città di Eucalia, che ha distrutto per vendicarsi del re Eurito. L’araldo conduce uno stuolo di prigioniere, una delle quali colpisce Deianira per bellezza e nobiltà. Il vecchio la informa che è Iole, figlia di Eurito e che per lei Eracle ha distrutto Eucalia. Lica è costretto a confermare, e Deianira invia al marito, per riconquistarlo, una tunica impregnata del sangue (considerato un filtro d’amore) del Centauro Nesso ucciso da Eracle. Ma dopo la partenza di Lica, Deianira scopre che il sangue di Nesso è invece un potentissimo veleno. Ritorna Illo che, furioso con la madre, racconta il terribile effetto della tunica su Eracle. Disperata, Deianira si uccide. Mentre il figlio è in preda ai rimorsi, arriva Eracle morente. Chiede ad Illo di ucciderlo e di vendicarlo contro la madre, ma quando apprende che Deianira si è uccisa per il rimorso di aver scambiato un potente veleno per un filtro d’amore, capisce che è l’avverarsi di un’antica profezia. Fa giurare al figlio, di bruciare il suo corpo nell’Etna e di prendere in moglie Iole, ma mentre costui tenta di ribellarsi, il corteo funebre si avvia e Illo lancia al cielo un’aspra sfida.


Una delle sette tragedia superstiti di Sofocle, che prende il nome dalle componenti del coro e cioè le donne di Trachis. Pur avendo due protagonisti Eracle e la moglie Deianira, è sulla donna che cade particolarmente la luce. E non perché essa sia la sposa o l’antagonista di un eroe, ma, al contrario, per la sua comparsa dolente, per la vita che vive in lui, perché a lui cede la strada. Ma Deianira, a prima vista una creatura malinconica e mansueta, ha un lato oscuro popolato di ossessioni, rivendicazioni e rimpianto della sua vita di ragazza. E quando il suo dramma borghese diventa tragedia, la sua figura assurge alle grandi eroine del teatro di tutti i tempi.
Le traduzioni dei testi classici presentano sempre delle difficoltà, perché portare a contatto di un pubblico moderno un testo antico significa superare il cambiamento di linguaggio, sensibilità, usi e costumi e convenzioni. L’importanza della traduzione di Ezra Pound è stata quella di partire da principi opposti da quelli dei traduttori di teatro classico: è la sostanza e la struttura della tragedia che genera il linguaggio e non viceversa, per cui la fedeltà del traduttore deve essere soprattutto al contenuto tragico, ed il linguaggio funzionale alla tragedia. Pound è partito dalla radice per arrivare ad un linguaggio dei nostri giorni, ma che conservasse l’essenza antica. Semplificando il linguaggio, lo ha riportato alla sua funzione di intermediario fra l’opera ed il pubblico.