Nell'inscindibile connessione tra potenza del suono attoriale e raffinatezza dell'impianto scenico risiede la chiave della singolare poetica teatrale di Marcido Marcidorjs & Famosa Mimosa. Dopo l’incontro-scontro con Eschilo, Seneca, Shakespeare, Genet, Joyce, la compagnia, in Trio Party, si misura nuovamente (dopo Giorni Felici) con la parola di Samuel Beckett. Lo spazio dell'azione, "sacralizzato" dall'intervento di Daniela Dal Cin, accoglie la performance dell'Attore Generale, un'entità plurale che è la somma delle inusuali caratteristiche dei singoli interpreti, armonizzate dalla regia/direzione di Marco Isidori.
Superata ogni tentazione di interpretare psicologicamente la lingua dello scrittore irlandese, i Marcido scatenano quell'energia ciclonica che consente loro di mettere in contatto attore e spettatore e di generare uno speciale, sensazionale (perché dei sensi) chimismo teatrale; solo questo clima magnetico può creare i presupposti per dare «l'assalto al fortino beckettiano, con più chance di poterlo espugnare, restituendo in teatro vivo, incarnato, le suggestioni della poesia di Samuel Beckett». Il teatro in cui gli ostacoli si parano davanti all’ambizione stessa di travolgerli.

“E quelli che recitano chi sono?” “Artigiani, che han spremuto le meningi per offrirvi lo svago e la commedia”
William Shakespeare