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10-27 novembre

Manuela Kustermann in
LORETTA STRONG
di Copi
traduzione L. Coppola-G. Prati
uno spettacolo di Egumteatro, regia Annalisa Bianco e Virginio Liberti
scene e luci Simone Fini, costumi Marco Caboni, costruzioni sonore Edil b.
videocomposizione Luca Danilo Fumagalli, costruzioni del Laboratorio scenografico di Armunia
produzione T.S.I. La Fabbrica dell'Attore - Festival delle Colline Torinesi
in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi


Una strepitosa prova di attrice per Manuela Kustermann. Lo spettacolo ha debuttato quest'estate a Torino, con un lusinghiero successo e segna l'inizio di una collaborazione fra la Fabbrica dell'Attore ed Egumteatro.

su Loretta
Loretta è nella stanza. Luogo di intimità, luogo di libertà, luogo di gioco, di follia, di desideri, luogo di fantasmi. Loretta è nella sua camera. Piena di mobili, piena di oggetti, piena di cose accumulate negli anni… dell'infanzia… dell'adolescenza… e in questi anni di perdita delle illusioni.
Loretta è circondata…avvolta…accarezzata dalle sue cose…imprigionata in quella ragnatela che è il sistema di oggetti chiamato arredamento. Loretta è lì. Sempre. Non esce mai. Lo può fare ma non vuole. Sono anni che Loretta non prova il dolce profumo dei fiori sbocciati in primavera. Ha dimenticato il brivido del freddo, il sudore di una corsa fatta d'estate. Ha dimenticato molte cose. Ha voluto dimenticare. Il mondo e sue bellezze. Lei se ne frega di tutta quella roba che è aldilà della sua porta. Le basta la sua stanza.
Intendiamoci… Loretta non ha paura del mondo, non si sente minacciata dai suoi abitanti, Loretta non ha una patologia, non ha una malattia… né mentale e nemmeno fisica. Loretta semplicemente non vuole uscire…non ha bisogno… Loretta è felice e infelice tanto quanto gli abitanti del mondo aldilà della sua porta… lei non è meno di loro. Il suo vivere, la sua scelta, ci metti in scacco e ci fa riflettere sul nostro sopravvivere quotidiano perché molto spesso noi siamo qui ma vorremo essere altrove. Loretta invece no. Lei vuole stare lì, in quel luogo, in quel modo, sola. Stare nella nostra stanza o in un qualsiasi posto da soli…questa emozione…tutti noi l'abbiamo provata… in un certo senso il luogo non è fondamentale, quel vissuto può accadere al chiuso, all'aperto, nel silenzio o in mezzo alla confusione. Certe volte il rumore esterno non intacca il rumore interno.
Loretta non esce nel mondo, non si mescola agli odori. Nella sua stanza è riparata da un tale spettacolo: l'esercizio quotidiano del compromesso. Il mondo sta aldilà della sua porta… è vero! Si, ma è anche vero che il mondo le arriva attraverso i suoi mezzi di auto-promozione, attraverso i suoi altoparlanti… radio, giornale, tv o attraverso il telefono, telefonino, internet. Insomma, diciamoci...
Loretta è sola ma non isolata. Non confondiamo le cose !



su Egumteatro
Loretta Strong di Copi per noi rappresenta una nuova fase di indagine, cioè, non più soltanto una riflessione sull'immagine e le sue qualità... e il sul carattere ludico (Cave Canem, 1997) e la sua apparizione e la sua scomparsa (Gamblet, 1999) e la sua relazione con l'intensità musicale (Musik, 2001) e la sua intrinseca aderenza alla vita di una persona d'altri tempi (Finito il bel tempo!, 2002) e le sue infinite e conturbanti metamorfosi (Quartett, 2002) e il suo rincorrere il racconto della vita di un idiota (Relazione all'Accademia, 2002) e le sue intensità emotive (Hamletmaschine, 2003).
Questo nostro spettacolo, questa nostra messa in scena (oh, che bella espressione!) significa l'inizio di un'indagine su Chi produce, Chi fabbrica, Chi crea le immagini. E ci incuriosisce studiare quali rapporti si stabiliscono tra essa, l'immagine, e il suo creatore.

su Manuela Kustermann
La grande novità della nostra messa in scena di Loretta Strong è il ritorno al lavoro con l'attore. E in questo senso l'incontro (meraviglioso!) con Manuela Kustermann ha significato per noi di Egumteatro un segno di maturità artistica. Con Manuela abbiamo affrontato i problemi più spinosi dell'arte dello spettacolo teatrale e ci siamo avventurati nel labirinto Loretta con una gioia e una consapevolezza poche volte provate. Manuela ha conosciuto Copi. Manuela ha lavorato con Copi. Una enorme ricchezza, un'emozione che pochi artisti italiani hanno avuto la fortuna di vivere.
Ora, in questo sistema teatrale italiano così avido di novità a tutti costi, dove i teatranti hanno la tendenza a stare nei propri fortini a combattere gli apaches e a guardare narcisisticamente il proprio ombelico poetico, ci sembra giusto, ci sembra fondamentale, ci sembra una salvezza, cercare di condividere domande, perplessità, dubbi ed emozioni, con altri artisti. Loretta Strong è soprattutto l'incontro tra due compagnie, T.S.I. La Fabbrica dell'Attore e Egumteatro. Una collaborazione organizzativa e artistica vera, pura, una collaborazione ricca di scambi di esperienze, di dubbi ed emozioni.
Grazie Manuela. E un altro affettuoso grazie a Giancarlo Nanni.

su Copi…
I testi di Copi ci sorprendono continuamente e ci invitano a dubitare delle certezze, dei dogmi, del vociferare troppo convinto di una forma teatrale che si propone come unica, nuova, definitiva.
I testi di Copi sono un bell'antidoto contro un modo di vedere i fatti della vita come qualcosa che ha sempre una spiegazione logica, una ragione, una causa, un perché, una progressione, una fine.
I testi di Copi si presentano come un generoso contenitore. Lì troviamo diversi tipi di teatro, diversi atteggiamenti di vita… di creazione… di distruzione (certe volte contemporaneamente )… di ironia… di libertà nell'associare le cose che vengono in testa. Troviamo dei riferimenti colti, coltissimi ma anche dei richiami di basso rango (che bella espressione!). Nei suoi testi esiste un imperativo: una cosa esiste solo perché è in contrasto con qualcos'altro. Percepisco l'esistenza del verde solo perché vicino all'azzurro, il silenzio si scopre circondato da rumori, la luce minacciata dalla penombra e entrambi dalle tenebre.
I testi di Copi sono Pensiero… pensiero che ha fame, sensualità, sessualità, che si stanca di essere pensiero che crede di meritarsi ogni tanto un po' di riposo. Pensiero pieno, ripieno, stracolmo di sensazioni. Un pensiero che ora ride e ora piange… di se stesso e delle cose del mondo.
I testi di Copi sono così… un inno alla vita… un ballo con la morte… e un picnic in mezzo ai morti viventi. UNA FESTA !