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8/20 Novembre
Compagnia del Meta-Teatro
PI COME PINOCCHIO
Adattamento e regia Pippo Di Marca
Con Pippo Di Marca e Patrizia Bernardini

Di tanto in tanto ( già ai tempi delle 'performances', ma tante volte successivamente, anche a ricordarmi che cominciai proprio come attore, e proprio con Nanni, che ora mi ospita) mi succede non di mettere in scena ma di 'stare' in scena. A dire la verità non capita spesso, e non senza ragione: è un esercizio molto faticoso, soprattutto per chi non è solo regista ma autore in toto dei suoi spettacoli . E' un po' come stare con i piedi in due scarpe diverse, cammini ondulando, a volte ti sembra di barcollare. L'ultima volta è stato alcuni anni fa , nel 2003, in Aspettando Godot di Beckett. Non trovando un attore giusto per Vladimiro, mi sembrò quasi 'necessario' farlo io ; e per rendere più esplicito il concetto ( il 'barcollamento'), e applicarlo su me stesso, calzavo, alla lettera, due scarpe diverse, una mi stava molto stretta, l'altra molto larga…Ora invece, qui, con questo Pinocchio, gli è che a furia di raccontarlo a mio figlio, che ha quattro anni, mi sono ritrovato di colpo nella 'parte', scoprendo inopinatamente che era giunto anche per me il momento di indossare i panni di questa straordinaria maschera . (Si va in scena, dunque, a volte per necessità, a volte quasi per caso, anche se bisogna dire che spesso quello che chiamiamo caso è anche il nostro 'destino', almeno quello 'scenico') . Che, come tutte le grandi maschere 'universali', prima o poi fatalmente ci attira a sé. Oltretutto, ultimamente - sarà forse per l'epoca che stiamo attraversando, in cui la verità è continuamente manipolata, ci viene nascosta - l' 'odissea' di questo 'burattino' che tocca le nostre corde più profonde e nascoste 'smascherando' favolisticamente il mondo, è ritornata a sollecitare gli artisti. Anche se per me personalmente , intendo per la mia storia, un pensiero, una colleganza non potevo che trovarli nella memoria lontana, storica, del personaggio, vale a dire in quella di Carmelo Bene. Sicchè il mio Pinocchio, che ovviamente procede per altri percorsi , non si sottrae , né forse potrebbe, dall'essere , quasi “involontariamente”, anche un omaggio, anzi un “meta-omaggio” a un “anti-maestro. Il mio adattamento riguarda la parte iniziale ( il prologo) e quella finale ( l'epilogo) del libro: inframmezzate da alcuni passaggi chiave come Mangiafuoco e il Gran Teatro dei burattini, il Gatto e la volpe, il Paese dei Balocchi e naturalmente la Fata turchina, cui presta intensità,voce e presenza scenica Patrizia Bernardini.

Pippo Di Marca