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  Home > Cartellone > IL GABBIANO

10-27 maggio
La Fabbrica dell'Attore (teatro stabile d'innovazione)
IL GABBIANO
di Anton Cechov
traduzione, adattamento e regia Giancarlo Nanni

Personaggi ed interpreti
Irina Arkadina Manuela Kustermann
Masha Sara Borsarelli
Kostya Alessandro Scavone
Sorin - Dorn Massimo Fedele
Trigorin Paolo Lorimer
Nina Astra Lanz e Arianna Gabrielli
Medvedenko - Dorn Alberto Caramel

Musiche Lucio Battisti, Philip Glass, Meredith Monk, Michael Walton
Scene e costumi Giancarlo Nanni
Luci Valerio Geroldi



Il Teatro Vascello ripropone uno dei suoi spettacoli storici che è anche il primo Cechov affrontato da Nanni e Kustermann. Lo sguardo ironico del grande russo sulla borghesia in villeggiatura sulle rive di un lago: i drammi e le tragedie accadono fuori scena.
Pur rappresentando uno spaccato sociale della borghesia russa di fine '800, Il Gabbiano, è un'opera di grande attualità, sia per l'intreccio tra natura, sentimenti umani e complessità dell'arte, sia per il conflitto generazionale tra i personaggi. La protagonista Irina Arkadina è un'attrice famosa, il suo amante Trigorin, un noto scrittore. Anche il figlio di Irina, Kostantin, aspira a diventare scrittore e Nina, la ragazza da lui amata (e che si innamorerà di Trigorin), sogna di fare l'attrice. Entrambi realizzeranno i loro sogni, ma pagandoli con l'infelicità. Insoddisfatti sono anche i “vecchi”, cinicamente indifferenti ai problemi dei giovani, ma in realtà dominati dalla stessa voglia di vivere e di amare.


TOURNEE ESTERE:
TEATRO LESIA UKRAJINKA, Kiev (Ucraina) - 21, 22, 23 Maggio 2000
FESTIVAL INTERNAZIONALE, Il Cairo - 1-12 Settembre 2000
LA MAMA E.T.C., New York - 19 Ottobre -5 Novembre 2000
HOSEI UNIVERSITY LARGE HALL, Tokyo - 31maggio 1-2 Giugno 2002


Durante un laboratorio durato tre anni, il regista Giancarlo Nanni ha utilizzato il testo di Cechov per sviluppare due temi a lui cari e sempre molto attuali: “l'arte scenica e la memoria” e “il nuovo attore e la scena”.

Attraverso un processo di rimandi, improvvisazioni, di uso di moderne tecnologie e con passaggi improvvisi di tempo e spazio, abbiamo cercato di comporre e scomporre questo affresco della vita umana, dove gli eccessi artistici e la loro caduta, i fallimenti, le angosce, gli stati sublimi della creazione si fondono in una scrittura scenica senza schemi prefissi” (Giancarlo Nanni).

LA STAMPA
“Il Cechov di Nanni: impatto visivo e sonoro….I sogni muoiono sempre all'alba e restano solo i voli dei gabbiani…” CORRIERE DELLA SERA - 26 Aprile 2000

“ Alcune sequenze sono assolutamente sbalorditive…come suggerisce la grande diapositiva delle ali del gabbiano, niente in questo spettacolo appare piccolo…” VILLAGE VOICE - 7 Novembre 2000