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Fondazione TPE –- TSI La Fabbrica dell'Attore Teatro Vascello - RezzaMastrella

ANELANTE
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara A. Perrini, Enzo Di Norscia
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat di Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli
disegno luci Mattia Vigo
organizzazione Stefania Saltarelli
macchinista Andrea Zanarini
produzione RezzaMastrella, Fondazione TPE, La Fabbrica dell'Attore Teatro Vascello


In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la
carne rituale che esplode e si ribella. Non c'è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l'adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni.
Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l'oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale.
Flavia Mastrella / Antonio Rezza

Ci si piega troppo spesso con l'assurdo dietro, e si fanno i conti dei traumi passati. Così l'essere inferiore cerca conforto nell'impegno civile. E con la morte altrui ritorna l'amor proprio. Tra balli, feste orientali, lutti premeditati ci si libera della solidarietà, pratica aziendale che genera profitto. Anche la cultura con gli occhiali piega il culo. Chi legge un libro è costretto a stare zitto da chi scrive, chi legge compra il suo silenzio, chi compra un libro fomenta e capovolge l'omertà. Ma con la mamma biologica la partita è persa: pelle della sua pelle ma fine della tua.
Antonio

Addio terza dimensione. Esplode il luogo comune, i viventi non si accorgono di essere prigionieri di un monitor, vecchi e giovani, spossati dal desiderio di emergere, ritrovano nel reinventarsi la spietatezza dell'infanzia e la malvagità dell'adulto. L' Anelante vive confinato tra le muraglie, chiuso nel recinto, senza sporgersi, pretende di conoscere il mondo, lo fa per non accorgersi della vuotezza che gli riempie la vita. Disposto a tutto, per sostenere la gerarchia di sempre usa i sistemi virtuali di cui si è impadronito.
Flavia

 

Dalla rassegna stampa:
[...] Ne è uscito uno spettacolo, Anelante, che è il manifesto più calcolato, più interiore, più analitico del loro repertorio creato sempre a quattro mani da quasi trent'anni. Un participio presente, il titolo di quest'ultimo lavoro d'una ditta votata a rottamare con energia il Teatro, che ha il senso di un'indagine su categorie di indeterminatezza linguistica, matematica, fisica, mitica e performativa. Un'impresa, ancora una volta, ma qui diremmo più di alter volte, "corale", in quanto con Rezza interagiscono altri quattro attori (Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia). [...] Da encomio, questo Rezza personalissimo.
Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica

[...] Non c'è trama, tutto si svolge secondo guizzi d'immaginazione, sintassi espressive sghembe governate da un'anarchica vena dissacratoria, provocazioni fisiche e verbali che vanno al di là del semplice effetto comico, irresistibili capriole di senso senza una logica consequenziale. [...] una fantasmagoria per attore iperattivo e straordinario, dal viso, dal corpo e dalla voce duttile, affiancato in Anelante dal bravo Ivan Bellavista e da Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia, che ben assecondano la comicità acrobatica di Rezza. [...] Di cosa parla? Di Freud e le sue teorie o di grandi matematici o dell'attualità; e si ride, paghi di aver partecipato a una festa dove intelligenza, ironia, follia e divertimento convivono sotto l'ala della libertà.
Magda Poli, Corriere della Sera

[...] anela a un sovvertimento degli schemi, che sia dissacratorio e segue significati e consequenzialità surreali, dando vita a una travolgente comicità fisica e verbale, a un monologo inarrestabile [...] Questo attore-personaggio che ha echi del Marty Feldman di "Frankenstein Junior" e la vitalità sgangheratamente ginnica di Roberto Benigni, gioca su proposte impertinenti, provocatorie, spiazzanti, tra crudeli esibizioni di sé, ritmo senza risparmio, smorfie e comicità all'antica, con, questa volta, a fargli da spalla e a dividere applausi davvero scroscianti Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia.
Paolo Petroni, Corriere della Sera

La comicità gladiatoriale e geniale di Rezza regala novanta minuti di feroce divertimento, rovistando come un ciclone in convenzioni sociali e incubi individuali.
Massimo Marino, Left

Rezza utilizza i corpi altri dal suo come un'estensione del proprio: braccia, gambe, teste, culi spuntano all'improvviso dall'habitat creato da Flavia Mastrella. E' come se il suo corpo, ancora scattante come una molla, e il suo volto, capace di infinite sfumature di espressioni, e la sua particolarissima voce, non gli bastassero più. Ed ecco che ci troviamo di fronte ad un corpo di Rezza al quadrato [...]. Corpi o pezzi di corpi che parlano a modo loro di personaggi che si lasciano trasportare dagli eventi o di dialoghi impossibili.
Francesca De Sanctis, l'Unità

 

 

 
 

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