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11-16 settembre (danza contemporanea)
ALTROEQUIPE presenta
HALLALUNALALONE
spettacolo multimediale - danza suono architettura motion capture motion graphics
coreografia: Lucia Latour
architettura: Orazio Carpenzano
regia del suono: Luigi Ceccarelli
live electronic music/motion capture: David Barittoni
art director motion graphics: Flaviano Pizzardi / POOL FACTORY
live motion capture: Marco Donati, Mounir Zok / DiSMUS/IUSM Roma
light design: Loïc Hamelin
video projection system: Andrea Carfagna / MUSIC HOUSE
Sistema Motion Capture VICON Real Time: DiSMUS/IUSM Roma
consulenza del Motion Capture VICON Real Time: AURION s.r.l.
danzatori: Marta Capitani, Pamela Caschetto, Sara Filipponi, Silvia Guasto,
Luna Paese, Miranda Secondari, Simona Zaccagno
operatore motion graphics: Daniele Zacchi
assistente set tecnologico / comunicazione digitale: Tiziana Amicuzi
amministrazione /direzione di scena: Luana Piermarini
organizzazione / ufficio stampa: Giulio Gallese
materiali di scena: ALTRO
sarta: Anna Cesari
website multimedia : Alessandro Uliana
foto: Massimiliano Botticelli, Riccardo De Antonis
videomaker performance: Roberto Carotenuto
videomaker workshop: Stefano Alegnini

ALTROEQUIPE avvia il nuovo progetto HALLALUNALALONE, concepito come un ambiente «responsivo», attraverso un programma di azioni pluridirezionate, che interagisce nei campi operativi della creazione, della formazione e della comunicazione.
L'iniziativa ha il time/prototyping di tre anni (2007,2008,2009) e si avvia nel 2007 con la prima fase di produzione di HALLALUNALALONE, spettacolo multimediale, danza, suono, architettura, motion capture e motion graphics, che viene presentato al Teatro Vascello, Via G.Carini 72/78, Roma, dall'11 al 16 settembre 2007
Nella performance si applicano i «processi generativi e le teorie dell'emergenza e della nuova robotica», e si utilizzano in specifico le nuove tecnologie del senso esteso, tra le quali quelle del motion capture e della motion graphics sulla scena live. In questo sistema multipercettivo si opera tra la motilità innata, della cinetica physica e la mobilità artificiale della simulazione digitale.



20-23 settembre (danza contemporanea)
COMPAGNIA RASATABULA di Barcellona (Spagna) in
Sola Mente Piel - la ùltima batalla



Creazione e interpretazione: Simona Quartucci
Regia: Andrés Waksmann
Produzione: Compagnia Rasatabula
Coproduzione: Mercat de les Flors, La Zattera di Babele – La Favola dell’Usignolo, Alas Processo Creativos
Con il sostegno di: ICUB del Ayuntament de Barcelona e Generalitat de Catalunya-Departament de Cultura i Mitjans de Comunicaciò

25-30 settembre (danza contemporanea)
COMPAGNIA ESSE p.a. in
Angelo X Cristiano dedicato a Francesca Woodman
Ideazione e coreografia Alessandra Luberti
Collaborazione artistica: Claudio Collovà
Interpreti: Alessandra Luberti, Simona Malato
Disegni animati: Elisabetta Zenzola
Musiche: Four Tet, Kim Horthøy , John Surman, Lou Reed, Led Zeppelin
Produzione
Compagnia Esse p.a. (Palermo) - Coop. Teatrale Dioniso (Palermo)
Coproduzione
Magazzino Culturale Majazé (Catania), Officina Ouragan (Palermo)

'Angelo x Cristiano' è una fotografia di Francesca Woodman a cui dedico questo lavoro, una fotografa americana che verso la fine degli anni '70, dai suoi quattordici ai suoi ventidue anni, ebbe un'intensissima attività creativa, prima di porre fine alla sua vita. Nelle sue immagini il corpo è stato trasportato in quelle geometrie interiori che lo definiscono in una mappa segreta, di cui emergono frammenti, piccole tracce scollegate. Questo corpo in cui transitano echi della caduta e del volo è spesso adagiato a terra o contro un muro, seminascosto o completamente esposto, nudo ma dissolto dalla luce. Scopro, nelle fotografie della Woodman, quel rapporto fra spazio, luce e movimento che distorcendo le forme, cancellandole, le rende paradossalmente intense. Credo che la forza di queste immagini, quasi tutti autoscatti, sia la capacità evocativa di uno spazio immaginario, di quell' altrove sempre presente insieme al reale.
Così nel mio lavoro, il quotidiano porta con sé l'eco del tempo eterno, il mondo interiore, privato, lo spazio dell'intimità lascia il posto a ciò che dall'esterno preme, il proprio tempo e come il corpo lo vive, lo attraversa o ne è posseduto. La scena della Woodman è sempre in movimento, mai inanimata, porta con sé la dinamica di un tempo interiore che sembra appena sospettato e mai completamente evidente.


2-7 ottobre (nuova drammaturgia contemporanea)

Compagnia MALASEMENZA in collaborazione con Meridiano Zero e Teatro di Buti presenta
I can't get no SATISFACTION
Da Ricordi dal sottosuolo di Fedor M. Dostoevskij
Ideazione e regia di Gaetano Ventriglia
Con Claudio Alfaroli, Francesco Cortoni, Silvia Garbuggino, Marco Sanna, Francesca Ventriglia.

In definitiva:meglio non far nulla! Meglio una consapevole inerzia! E così, evviva il sottosuolo! Anche se ho detto che invidio l'uomo normale fino a un rancore bilioso, non vorrei essere nei suoi panni, date le condizioni in cui lo vedo.
Ma anche adesso sto mentendo! Mento perché lo so che non è meglio il sottosuolo, ma qualcosa di diverso, completamente diverso, che io bramo, ma che non riuscirò mai a trovare!
Fedor M. Dostoevskij

Quando guardo la televisione, e un uomo salta su e mi dice quanto bianche potrebbero essere le mie camicie, ma io penso che non può essere un uomo perché no fuma le stesse sigarette che fumo io… i can't get no, no no no!
M. Jagger, K. Richards

Gaetano Ventriglia è attore, autore e regista teatrale.
Tra i suoi spettacoli :
Cicoria (1998), scritto diretto ed interpretato con Ascanio Celestini ; madonna dei fottuti (1999), scritto diretto ed interpretato con Francesca Ventriglia e Marco Sanna ; nella luce idiota (2003) e prima stanza (2006) dall'opera di F.M. Dostoevskij, scritti diretti ed interpretati con Silvia Garbuggino ; e gli spettacoli per solo attore mmocca (1996), adeus (2001), kitèmmùrt (Amleto atto V scena II) (2005). Nel marzo 2007 debutta I can't get no Satisfaction, con Marco Sanna, Claudio Alfaroli, Francesco Cortoni, Silvia Garbuggino, Francesca Ventriglia, di cui cura la regia.


9-10 ottobre (danza contemporanea)
IMMOBILE PAZIENTE in
MADAM I'M ADAM
101 piccole performance liberamente tratte da “Anthropology” di Dan Rhodes
di Caterina Inesi
con Manuela De Angelis, Caterina Inesi, Francesca Neri Macchiaverna, Valerio Malorni
musica Marco Della Rocca, Federico Costantini
video Francesca Neri Macchiaverna



Questa creazione ha sentito l'esigenza di una sorta di microscopio poetico ed emotivo: il video entra nella performance, dentro la tematica scenica dei personaggi, apre mondi, sgrana la definizione del corpo vivo e allarga verso ulteriori visioni.
Quattro individui guardano un panorama e ascoltano la radio, sono lì, seduti da tanto tempo, in realtà aspettano qualcosa: un suono un immagine, un segnale per partire, per iniziare a muoversi. Quando il segnale arriva ognuno di loro reagisce in modo diverso: chi con impulso, chi con calma, chi aspetta ancora e chi invece si fa sbilanciare dalla sua stessa inclinazione.
Le tre donne e l'uomo iniziano ad esplorare lo spazio intorno a loro, ognuno con la sua modalità, ma tutti con prudenza. Arriva però fatalmente il momento in cui i caratteri si devono mostrare, in cui è necessario mettere in evidenza con forza le diversità e peculiarità di ciascuno. Una forza esterna, una sorta di destino prestabilito muove i personaggi e li conduce verso un esasperato bisogno di presentare se stessi:
le tre donne Una è geometrica, bidimensionale, definita, gialla rossa e blu; una è adolescente, svogliata, accusatoria, rosa e nera, seducente; una è leggera, infantile, fresca, verde chiaro, trasparente
Lui è dinoccolato e sicuro, finto, di paglia. Vende arroganza, indolenza, smorfiosità; allo stesso tempo forza, fisicità e freschezza: vende le tre donne e ma anche se stesso. Ma a volte il giocattolo si rompe…


11-14 ottobre (danza contemporanea)
SAT Produzione Danza Compagnia CAPUTO SENICA presenta:
Atto 1° Luce Istantanea percorso coreografico visivo musicale
Coreografie di Rachele Caputo
Musiche originali eseguite dal vivo Gabriel Maldonado
Intervento visivo e costumi di Mario Romano
Interpreti: Rachele Caputo, Sara De Santis, Andrei Quinto, Francesco Schiano

Un omaggio ad un testo classico della letteratura: “il libro tibetano dei morti”. La scansione dei giorni e dei versi poetici, descrivono la consapevolezza dell'essere al momento della morte e l'incontro con paesaggi inondati da luci e profumi che simboleggiano lo stato vitale di chi intraprende questo estremo viaggio. La luce come evocazione della memoria, stimolatrice sensoriale del ricordo. La luce del macrocosmo e del microcosmo, dello spazio e dell'intelletto.

Atto 2° Quasi
performance di danza, istallazione video-cortometraggi
Coreografie di Beatrice Magalotti
Filmati e progetto video Barbara Schroer
Interpreti: Beatrice Magalotti, Francesco Schiano, Barbara Schroer, Annalea Antolini

Cosè che ordisce l'uomo e lo rende inserito in una serie di comportamenti e ragionamenti meccanici nell'incapacità di uscire dalla trappola del quotidiano? Cos'è se non la progressiva perdita della dimensione emotiva, immaginativa, sensitiva che a tratti percepiamo quando prestiamo ascolto al nostro respiro, al battito del cuore, quando corriamo, gesticoliamo o sprofondiamo nel sonno?
Partendo da uno spazio-ambiente limitato (come a ricordare una gabbia ma anche una porta o un'apertura su una zona parallela alla quotidianità, legata per esempio al sonno o al gioco), i danzatori, agiscono in modo strano ed insensato e sembrano come un piccolo branco di animali che comunicano a partire da un intesa “pre-linquistica” non decisa o progettata dove il tempo che scorre è il tempo dell'ozio, tempo dilatato del “dolce far niente” tempo del gioco e del patos.

19-28 ottobre (nuova drammaturgia contemporanea)
Compagnia TEATRO I presenta
Prima della pensione
Di Thomas Bernhard
Traduzione Roberto Menin
Progetto e regia Renzo Martinelli
Personaggi
GABRIELE BENEDETTI è Rudolf Höller, presidente del tribunale ed ex-ufficiale delle SS
IRENE VALOTA sua sorella Clara
FEDERICA FRACASSI sua sorella Vera
FRANCESCA GAROLLA il testimone Olga
IL PUBBLICO un testimone

Quanto in là ci si può spingere affrontando Bernhard?/p>
La lingua di Bernhard è terreno insidioso. Ci avviciniamo con cautela, inadeguatezza, curiosità.
Ogni testo è un labirinto, un intero di infinite parti.
La lingua di Bernhard costringe alla concentrazione, al dubbio, al gioco. Incrina con leggerezza il nostro poco sapere. La lingua di Bernhard chiama, chiede con forza una presenza, un'attenzione. Non ha bisogno di uno spettatore passivo, non si lascia semplicemente fruire. Chiede un'azione, un corpo, una voce. Vuole un pensiero.
Noi prendiamo la sua parola in punta di dita, cerchiamo di farla nostra e interpretarla, per comprenderla. E infine la rimandiamo a chi guarda.
Esiste una sfida da condividere. Da condividere con un pubblico accolto all'interno di una cornice, non più semplice spettatore, ma testimone, di ciò che è accaduto ieri, pochi anni fa, di ciò che accade oggi, di ciò che non si vuole più vedere per non ferirsi ancora.
Una bambina sordomuta accompagna il pubblico nel quadro, gli svela le contraddizioni di cui si nutrono i personaggi, figure ormai incapaci di uscire dalla propria ossessione.
Verità e menzogna, autenticità e simulazione, realtà ed esasperazione convivono, si confondono per cogliere infine, oltre la parola, suoni esili, impalpabili e armonie momentanee.
Che altro, ancora? Ah sì, quante maschere, quanta voglia di truccarsi e struccarsi hanno questi personaggi di Bernhard. Quanti volti.

30 ottobre - 4 novembre (nuova drammaturgia contemporanea)
Compagnia GIARDINO CHIUSO presenta
Micromega - dissertazioni sulle proporzioni
Liberamente tratto da Micromega di Voltaire adattamento di Tuccio Guicciardini
Regia Tuccio Guicciardini
Coreografia Patrizia de Bari
Con Fulvio Cauteruccio, Patrizia de Bari, Daniele Bartolini
Video Andrea Montagnani

Spettacolo liberamente ispirato al racconto, scritto da Voltaire nel 1747, che narra la storia di Micromega, un gigante alto 36 KM abitante di Sirio, che si sposta da un globo all'altro accompagnato da un abitante del pianeta Saturno, alto “solamente” 11 km. Una delle loro tappe è la Terra dove incontrano l'uomo. Per i giganti gli uomini sono minuscoli atomi pesanti, capaci di far scoperte grandiose e calcoli di ogni genere, ma anche di comporre intrighi terribili ed ogni sorta di crudeltà.
L'ottimismo di Voltaire non nega la realtà del male ed evidenzia il legame intercorrente tra la piccolezza degli uomini e l'assurdità delle guerre, tema estramemente attuale in considerazione del precario equilibrio di pace a livello mondiale che stiamo vivendo.
Non siamo di fronte ad uno spettacolo né di danza in senso stretto, né di teatro. I linguaggi usati, infatti, sono molteplici anche in virtù della disperata provenienza degli artisti di riconosciuto valore internazionale che compongono il gruppo di lavoro.

6-11 novembre (nuova drammaturgia contemporanea)
Compagnia TRIANGOLO SCALENO TEATRO presenta
Calderòn
da Pier Paolo Pasolini
Ideazione e regia di Roberta Nicolai
Con Michele Baronio, Tamara Bartolini, Marzia Ercolani, Francesca Farcomeni, Leonardo Maddalena, Enea Tomei

Attraverso un meccanismo misterioso, il ribaltamento de “La vita è sogno” di Calderon de la Barca e una struttura composita, si potrebbe azzardare, multimediale, in cui si combinano linguaggi diversi, Calderòn, racconta una storia: Rosaura si sveglia in luoghi, in vite che non riconosce, che non le appartengono. Intorno a lei una società che predispone e le impone il reinserimento. In ognuna di queste dimensioni il Potere afferma se stesso come fondamento ontologico della realtà, origine di un determinismo che non concede via d'uscita.
Il testo è un enigma. L'enigma del corpo individuale, organico, l'enigma del rapporto tra sogno e realtà e l'enigma di un teatro che si compone di sequenze in cui il corpo è in lotta con se stesso e con le parole che ne delimitano e ne succhiano i confini fisici, il luogo in cui la parola combatte col corpo e in cui il corpo invoca una parola nuova per esprimersi. Un teatro che nella biografia di Pasolini coincide con una svolta esistenziale su cui si staglia uno slogan “gettare il proprio corpo nella lotta”.



13-18 novembre (nuova drammaturgia contemporanea)
Compagnia
KLESIDRA in collaborazione con CASA di GOETHE
Faust a Hiroshima
Spettacolo musicale da un'idea di Riccardo Antonini
Scritto da Gianni Guardigli e Imogen Kusch
Regia di Imogen Kusch
Con
Hossein Taheri, Fabrizio Parenti, Steffan Boje, Giorgia Basile, Silvia Mazzotta, Francesca Olivi, Alessandra Rocca, Aureliano Amedei
musiche originali di Ferrari / Mieli eseguite dal vivo da: Andrea Mieli, Sergio Ferrari, Frisko Landini e dalla cantante Chiarastella

movimenti scenici di Valerio Tambone 
scene di LAND-I Archicolture
disegno luci di Giuseppe di Iorio
fonica: Raniero Terribili
assistenti alla regia Marco Marrucci e Manuela Trogu

Cosa porta degli uomini votati alla scienza e alla ricerca a dedicare gli anni migliori della loro vita all’invenzione e alla costruzione di uno strumento di sterminio di massa?
Faust a Hiroshima propone, nell’originale forma dello spettacolo musicale, una riflessione sul controverso ruolo dello scienziato e affronta l'eterno problema della scelta di coscienza prendendo come paradigma la storia dell'invenzione della bomba atomica narrata attraverso la figura del Faust di Goethe. Un archetipo che s'incarna qui nella drammatica storia del fisico Joseph  Rotblat, ebreo polacco, Premio Nobel per la Pace 1995, che inizialmente fece parte a Los Alamos del progetto operativo di creazione del primo ordigno nucleare americano (Progetto Manhattan), da cui prese presto le distanze per questioni etiche...




20-25 novembre ( danza contemporanea)
Compagnia danza FRANCESCA SELVA presenta
Les bancs publics e Triologia in Rosso
Coreografia: Francesca Selva
Interpreti: Annalisa Fontana, Paolo Gualdi, Laiza Pucci, Cristina Surace.
Consulenza musicale: Massimo Biliosi

“Les bancs publics”
“Dunque, poco fa ero al giardino pubblico. La radice del castagno s'affondava nella terra, proprio sotto la mia panchina. Non mi ricordavo più che era una radice. Le parole erano scomparse, e con esse il significato delle cose… ; la radice, le cancellate del giardino, la panchina, la rada erbetta del prato, tutto era scomparso…..Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. ..”.
(J.P. Sartre, “La Nausea”)

Ritrovarsi a pensare di dare un senso alla propria essenza, dopo aver ripetuto quello stesso gesto tutte le mattine, di aver percorso quella strada tutti i giorni,… da quanto tempo ormai?
Cosa succede se cambio strada, se provo a ricordare cosa sognavo tanto tempo fa, se provo ad abbandonarmi al ricordo di un'emozione?
Magari come quella che ci prendeva da ragazzi quando sedevamo sulle panchine, dove ci scambiavamo baci appassionati sotto gli sguardi dei passanti
Panchine che diventano rifugi segreti, panchine come testimoni di qualunque attesa, di destini di follia ordinaria.
Panchine come saggi indulgenti che subiscono un graffito, un ricordo inciso che diventa assurda memoria di amori passeggeri o di silenzi esistenziali.
Cosa succede se provo a ritrovare il mio cuore succoso per poi farlo correre anche solo per un attimo?

“Triologia in Rosso”
Tre immagini, tre visioni dove il leit-motiv del colore rosso ci avverte di un pericolo impercettibile, di una indefinibile inquietudine. Tre storie di amore, sangue e solitudine macchiate di rosso terreno. Tre storie sospese nel tempo, come se non ci fosse un domani.




27 novembre - 23 dicembre
CRT Artificio di Milano presenta
AntonioRezza-Flavia Mastrella
Bahamut
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista e Giorgio Gerardi

liberamente. Associato al “Manuale di zoologia fantastica” di J.L. Borges- M. Guerrero
(mai) scritto da A, Rezza
Giocattoli in scena F.Mastrella
regia F.Mastrella A. Rezza
primo ispiratore Massimo Camilli
disegno luci Maria Pastore
foto di scena Stefania Saltarelli

sartoria Silvana Cionfoli
metallo Francesco Mirabella
organizzazione Lidia Gavana
amministrazione Elvira Pugliatti



Un uomo steso fa le veci del tiranno.
E cede il passo all’atleta di Dio che volteggia sulle sbarre con le braccia della disperazione.
E poi un nano, più basso delle sue ambizioni, che usa lo scuro per fare, e la luce per dire.
Ma si affaccia Bahamut, l’essere supremo, che dopo breve apparizione si sottrae al tempo e al giudizio.
Viaggiatori dell’anima con il corpo stanco, alloggiati come bestie a copulare nel grande albergo della carne mozza.
Due giovani, vestiti di colore, assecondano con grazia il volere del despota fantoccio che abbandona la trazione orizzontale per farsi scorrazzare tutt’attorno invano.
Le braccia del padrone, camuffate da proletariato, saltano al ritmo di una danza di classe.
Editti a favore di chi non ha.
Urla squassanti di chi non è.
Ma come Bahamut sostiene il mondo, così le immagini si sovrappongono.
E il gran finale, con i personaggi a fare la figura degli sguatteri mentre l’autore che li muove è il gerarca dalla lingua biforcuta.
Proporzioni e aberrazioni convivono nello spazio angusto e coercitivo del giocattolo che arriva ad essere territorio. Luogo.
L’autore è il male dell’opera.


15 - 20 gennaio h. 22.30 (musica contemporanea)
AQUA-MICANS Group presenta
Progetto di musica contemporanea e drammaturgia video/attoriale
Simbologia & Analogia
Concerto interdisciplinare sul Faust di Fernando Pessoa
Ideazione e Regia: Aqua-Micans Group
Elaborazione sonora: 5 esecutori (2 musicisti strumentali in scena coadiuvati dai 3 esponenti dell'Aqua-Micans Group Andrea Gallo, Paride Donatelli, Alessio Spirli)
Drammaturgia: 1 attore
Impianto Video/Interattivo: Aqua-Micans Group

Dalla frammentaria e straziante declamazione mentale che Fernando Pessoa intesse nel suo Faust, l'Aqua-Micans Group si prefigge di trarre una sinfonia multimediale che possa dare nuova forma espressiva agli atavici dubbi che attanagliano il pensiero umano.
Le meditazioni, riflesse nello scrigno intellettivo del Faust pessoano, creano un fronte emotivo che si pone alla base di questo progetto, non Faust in quanto figura drammaturgica, ma avvizzita espressione dell'umana fragilità.
In scena, il campo sonoro plasmato “live” dai musicisti (cooperante con inserti digitali esterni), diviene un poliedro metafisico nel quale vincolare le filosofiche frustrazioni faustiane, a cui da corpo una vaga presenza attoriale, il cui districarsi attiva un etereo ambiente sensibile rivelato dalle tecniche video/interattive.
Così come Pessoa muta il Faust di Goethe in un'opera fondamentalmente astratta e simbolica, sicuramente più vicina alla lirica che alla drammaturgia, il progetto dell'Aqua-Micans Group punta a estremizzare questa astrazione, calando la liricità impressa da Pessoa al suo Faust in un bagno armonico di musica, video e drammaturgia in forma di concerto interdisciplinare.
Le ardite sperimentazioni musicali, coagulano la struttura libera della voce recitante impedendone la scorrevolezza, provocando ematomi visivi nutriti dall'inettitudine propria del Faust pessoano.
Fraseggi sonori, sprazzi drammaturgici e repentine evoluzioni sceniche intessono una crescente sonata emotiva, danzante sulle nude confessioni di un Faust accecato dall'esistenziale soliloquio comunicativo.
L'annotazione frammentaria e incompiuta di un Se in continua avanscoperta, strazia il Faust dell'Aqua-Micans Group con la sublime ubiquità fisica della propagazione sonora, e incrina la naturale connettività e conseguenzialità di una interazione prigioniera di paradigmi umani.
Il dramma dell'anima del Faust pessoano diviene balbettante confessione in forma didascalica, riverbero esistenziale, deformato dall'onnipresente ed echeggiante pressione sonora, amplificato e incalzato da luminescenti radiazioni ottiche.


27 dicembre 6 gennaio
TEATROFIA di Tenerife (Spagna) presenta
Echando raices - Mettere radici
Diretto e interpretato da Juan Luis Moreno e Juan Reyes


Uno spettacolo esilarante che confermano ancora una volta la genialità comica dei due giovani interpreti che hanno fatto e continuano a far divertire le platee di mezzo mondo. .


8 - 27 gennaio
TSI LA FABBRICA DELL'ATTORE presenta
MANUELA KUSTERMANN in
L'amore mio non può
Tratto dal romanzo medesimo di LIA LEVI
Regia Manuela Kustermann
Scene di Haru Manuchi

1939, Un uomo vola giù dal muraglione del Pincio a Roma. Non ha retto lo shock di aver perduto il lavoro a causa delle leggi razziali. Ha lasciato un biglietto dove chiede alla giovane moglie di pensare lei a salvare la loro bambina.
Salvarla sì, ma come?
Da questo antefatto prende le mosse il monologo di Elisa, la moglie che, rimasta sola, è costretta a cercare di cavarsela in mezzo a difficoltà di ogni genere mentre sempre di più incombono le vicende della guerra fino all'invasione nazista dell'Italia.
Di esperienza in esperienza, di vicissitudine in vicissitudine Elisa, benché diplomata maestra, si trova a dover accettare il lavoro di donna di servizio in una famiglia di ricchi borghesi ebrei cui le leggi razziali proibiscono di tenere domestici “ariani”. Ma la comune appartenenza religiosa e la comunanza di destino non la preserveranno da una serie di umiliazioni per cui si troverà a rivestire nient'altro che il ruolo della serva.
Sarà però da questa condizione di umiliata che il destino, quel tragico giorno della deportazione degli ebrei di Roma, tirerà fuori dal suo sacco la salvezza per Elisa e la sua bambina.
Tratto dall'omonimo libro di Lia Levi , il “ricordare” di Elisa ripercorre le tappe di una delle tante storie personali all'ombra della Storia.
Una piccola storia, vista attraverso l'occhio di una donna, che alterna ai tragici avvenimenti, squarci di vita dell'epoca fatti anche di cinema, canzoni, amicizie e amori.


6 febbraio - 2 marzo
TSI LA FABBRICA DELL'ATTORE presenta
MORIRE O NON MORIRE
di Sergi Belbel
traduzione Ilaria Panichi

con (in ordine di apparizione)
Paolo Lorimer (soggettista, vittima), Manuela Kustermann (moglie, madre),
Alberto Caramel (eroinomane, motociclista), Gaia Benassi((sorella. Infermiera) ,
Monica Barbato (figlia), Massimo Fedele (malato) ,Tatiana Winteler (signora),
Sara Borsarelli (poliziotta), Sandro Palmieri (poliziotto, assassino)

SCENE E REGIA Manuela Kustermann
musiche Paolo Vivaldi

Seconda regia di Manuela Kustermann che ha scelto un autore contemporaneo Sergi Belbel, molto noto e rappresentato in Spagna e non solo.
Straordinario testo corale che guarda ironicamente al disagio metropolitano con un linguaggio diretto. Lo spettacolo vede impegnati, oltre alla stessa Kustermann, un cast di ottimi attori che da anni lavorano al Teatro Vascello.

6-30 marzo
La Fabbrica dell'Attore - Creuza S.r.l. - OltreLaScena
con il contributo di IMAIE presentano
GOD SAVE THE PUNK
Ideazione e Regia Carmen Giardina
Elaborazione drammaturgica M. Odino, C. Giardina, A. Vinci
Videomaking e Digital-Scene Sergio Gazzo
Costumi Eva Coen
Musiche a cura di Pivio&Aldo De Scalzi
Collaborazione alla regia e organizzazione generale Aldo Vinci
Aiuto regia e organizzazione Anna Contieri


1-13 aprile
MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA presenta
LA PACE
di Antonio Tarantino

con Maria Luisa Abate, Marco Isidori, Paolo Oricco
Scena e costumi di Daniela Dal Cin
Direzione di Marco Isidori

I Marcido mettono in scena La pace, un testo in cui Tarantino costruisce un fantasmagorico dialogo tra Arafat e Sharon, entrambi deposti dai propri parlamenti, e che in luoghi immaginifici (esotici, asfissianti, infernali) si insultano e si accusano a vicenda, al di là di ogni politically correct perché accomunati da un eguale (e veritiero) destino di sconfitta.
“La Commedia di un autore contemporaneo, la prima Commedia rappresentata dai Marcido, viene inscenata con l'obbiettivo dichiarato di far arretrare in secondo piano i gangli drammaturgici, affiancando alla loro pur necessaria servitù narrativa la potenza (a nostro avviso assai più rilevante, decisiva anzi perché il Teatro sia) di una scrittura scenica affidata a virtù recitative grasse, cioè abbondanti, cioè sempre portate sul filo d'una coscienziosa acme sonora, una recitazione il cui coefficiente di naturalismo (chiamiamolo così!), sarà tanto più pertinente con le intenzioni della testualità, quanto meglio si sarà riusciti a farne flusso musicante, danza, scienza della morte, architettura, poesia, astrofisica da camera, delirio: e allora, soltanto allora un Teatro giustificato dai tempi.” (Marco Isidori)

15-20 aprile
FANNY & ALEXANDER
K.313
da “Breve canzoniere” di Tommaso Landolfi
con Marco Cavalcoli e Chiara Lagani
Regia di Luigi de Angelis

Se delle parole potessimo fare a meno, se avessimo in cambio qualcosa di più sostanzioso e di più sciocco, diretto, immemore, stupito, allora… (T. Landolfi)

Lascio uscire da me i segni che ho ricevuto. (A. Warburg)

Non è dato oggi di amare se non si ritiene preliminarmente che l'amore sia ormai impossibile o almeno condannato. (E. Zolla)

È tratta da Breve canzoniere di Tommaso Landolfi K.313, di Fanny & Alexander.
Due attori. Due amanti. Della loro vita umana nulla trapela, perfino i nomi non si ritrovano nel testo. Una storia d’amore per il linguaggio, per le forme. Una possibile riflessione sul dialogo d'amore come lingua disintegrata e disintegrante, lingua impossibile, lingua oltre l'utopia.
Breve canzoniere è un prosimetrum che inserisce in un breve romanzo 14 sonetti dedicati alla protagonista e sottoposti al suo giudizio feroce. È un dialogo utopico fra due esseri fatti parola, due catene di montaggio di significazioni. Cosa accadrà quando ogni parola si esaurirà? Che ne sarà, nel pieno silenzio, di quest’AMORE? Sarà questa sopravvivenza una luce, un colore, un odore? Potranno le parole più "cupe trite e polverose", le parole ordigno restare inesplose? Potrà il dialogo più violento e crudo farsi soffio fantasmatico, cinguettio degli angeli, musica, come nella sonata per flauto e orchestra K.313 di Mozart, nume, vate, modello retorico sempre evocato?

22-24 aprile
TEATRO del LEMMING
INFERNO
NEKYIA Parte I
con Alessio Papa, Diana Ferrantini, Chiara Elisa Rossini, Fiorella Tommasini, Mario Previato
drammaturgia musiche e regia Massimo Munaro e Roberto Domeneghetti

8-10 maggio
BOX 2 e tu stai dentro... o stai fuori ?
iPercorso eclettico di contenuti attraverso la visione di 20 artisti da una idea di Salvo Mauro e Anna Carè a cura di Raffella Bordini
ingresso 5,00 euro ore 21.00

13-14 maggio
MOTUS DANZA
CONFINI
coreografia di Simona Ceri
ingresso 12,00 -  10,00 euro, ore 21.00

15-22 maggio
THE LIVING THEATRE
Ultima tournée del Living Theatre. Laboratori, Incontri, Film e Spettacolo
THE BRIG by Kenneth H. Brown directed by Judith Malina
prezzi 15,00 - 12,00 - 10,00 ingresso ore 21.00

23-25 maggio
BALLETTO 90
UZUME' CHE DANZA
coreografia di Maria Grazia Sarandrea

29-30 maggio
ARSMOVENDI

DEEP WHITE
Coreografia e regia di Andrea Cagnetti
interpreti Alessandra Gattei e Andrea Cagnetti
adattamento a cura di Attilio di Giovanni
testo di Sergio Gilles Lacavalla
voci recitanti di Luisa Mariani e Luca Dresda